L’AQUILA – Emergono nuovi dettagli sul rapporto tra l’ex assessore regionale alla Cultura in Abruzzo, Luigi De Fanis, e la sua segretaria, coinvolti nell’inchiesta denominata “Il Vate” che il 12 novembre ha portato all’esecuzione di quattro misure cautelari, due ai domiciliari e due agli obblighi di dimora, che hanno interessato proprio De Fanis, la segretaria e due dipendenti della Regione Abruzzo.

Tra i documenti finiti all’attenzione degli inquirenti un contratto sessuale tra l’ex assessore e la sua segretaria, un accordo cioe’ tra le parti, che prevedeva rapporti sessuali in cambio di denaro. Il documento sarebbe finito nelle mani degli investigatori durante una perquisizione a casa della donna.

“Scherzi amorosi come ce ne possono essere in un rapporto tra amanti, non sappiamo cosa abbia detto la Zingariello ma siamo pronti ad agire nelle sedi opportune”. Lo dichiara all’AGI uno dei legali dell’ex assessore alla Cultura della Regione Abruzzo, Domenico Frattura, a proposito delle dichiarazioni che Lucia Zingariello, la ex segreteria di De Fanis, avrebbe rilasciato nel corso di un interrogatorio al pm di Pescara raccontando di un ‘contratto’ che la obbligava ad avere rapporti sessuali con il suo datore di lavoro e amante.

L’AVVOCATO DELL’ASSESSORE SMENTISCE: “SOLO SCHERZI AMOROSI”

“Tra De Fanis e la Zingariello è noto che intercorreva un rapporto che andava ben oltre quello meramente lavorativo e il presunto foglio che sarebbe stato ritrovato non è che da ricondurre alla relazione sentimentale tra due persone adulte e consenzienti – spiega l’avvocato Frattura, del foro di Lanciano – non so questo documento in che cosa consista perché non c’era nel fascicolo che ho potuto consultare e non so che cosa ha detto la Zingariello in un interrogatorio che tra l’altro dovrebbe essere secretato: evidentemente la segretezza vale solo per alcuni, di certo vale per noi.

Se la Zingariello dovesse aver fatto dichiarazioni di questo tipo ne risponderà nelle sedi opportune: non creda che per alleviare o alleggerire la sua posizione, possa gettare discredito su De Fanis. E’ evidente anche dalle intercettazioni che tra la signora Zingariello e l’ex assessore De Fanis c’era un rapporto che andava oltre il rapporto lavorativo.

Nell’ambito di questo rapporto sicuramente tra i due ci sono stati messaggi, sms, lettere con dei contenuti che si possono scrivere per gioco e non certo per costringere nessuno ad avere rapporti sessuali. Non c’era nessun tipo di pretesa di natura sessuale a fronte di promessa di denaro, era un rapporto consenziente tra adulti”, conclude il legale di De Fanis. La Zingariello e De Fanis erano stati arrestati lo scorso 12 novembre con l’accusa di concussione, peculato e truffa aggravata nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Pescara denominata “il Vate”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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