L’AQUILA – Ci sono competizioni, come i Campionati Italiani assoluti di Cervia della scorsa settimana, che hanno il sapore della sfida all’ultimo sangue, in cui il risultato conta, ai fini della propria carriera agonistica, in cui una medaglia significa un passo avanti verso il sogno di entrare nella squadra nazionale, sogno che, per atleti come Federico Pupi (Vice Campione Italiano Assoluto 2013 di kumite) e per i suoi compagni di squadra, è a un passo dalla porta. Di queste competizioni si parla, ma poco e con pudore, quasi sottovoce, sono importanti, vanno festeggiate, ma con umiltà e un po’ di scaramanzia.
Poi ci sono competizioni in cui si partecipa per allenamento, quasi per gioco, per passare una giornata diversa insieme alla propria squadra e prepararsi ai prossimi appuntamenti del campionato. In altri sport si chiamano incontri amichevoli, ma, nel nostro karate, ogni incontro è amichevole e nello stesso tempo non lo è per niente.
E’ di questo tenore lo spirito degli atleti della PAM (Polisportiva Arti Marziali) L’Aquila, diretta dal maestro Ercole Bianchini, che domenica 24 novembre 2013 sono partiti per Cisterna di Latina per affrontare la seconda tappa del Campionato assoluto AMI, un circuito in cinque tappe che incoronerà il campione assoluto del torneo. Al primo incontro, tenutosi ad ottobre, la PAM, con quattro atleti, aveva guadagnato due ori e due bronzi, ora, al secondo appuntamento, la squadra parte più numerosa e agguerrita, con atleti della più varia esperienza ed età, appena otto anni i più giovani, vicino ai sessanta il più anziano.
Nel mondo dello sport si lotta e ci si impegna per una semplice medaglia, ma l’impegno è sempre alto, a qualunque livello la competizione si svolga.
Gli atleti della PAM questo lo sanno e lo ricordano e lo dimostrano ogni volta.
Fin dai primi giorni dopo il terremoto si sono allenati con costanza, ovunque fosse loro permesso farlo, continuando come prima del sisma a dimostrare le proprie doti in ogni campo, che fosse locale, nazionale o addirittura internazionale, senza montarsi la testa, senza mai ridurre il proprio impegno. D’altra parte è questo che hanno imparato nella PAM, che da quasi trentacinque anni continua a non lasciarne trascorrere uno senza ottenere risultati (sotto tutte le sigle, a tutti i livelli, in ogni categoria).
Attualmente, si dividono gli allenamenti in quattro diverse sedi, a L’Aquila, nella palestra della scuola Media Carducci, a San Demetrio, nella palestra del complesso scolastico, a Pizzoli, presso la Palestra California del Cermone e a Scoppito, nel complesso sportivo Quadrifoglio, e le gare sono anche un’occasione per riunirsi e stare insieme condividendo una passione comune.
Così è stato anche domenica, si parte insieme, si fa gruppo, si coinvolgono le famiglie, si mette mano al portafogli, ciascuno intenzionato a fare la sua piccola parte per contribuire al punteggio finale della squadra, nessuno sicuro di ottenere una medaglia o almeno un buon piazzamento, nessuno intenzionato ad arrendersi prima di aver almeno provato a raggiungerlo.
Qual è la notizia? Ma è questa, ed è la migliore del mondo, perché un gruppo, così eterogeneo e affiatato, ha ottenuto, per questo, più di quanto si aspettasse e i risultati non si sono fatti attendere:
Daniele Di Maio, classe 2005, cintura bianca, arriva ad un passo dal podio con il suo quarto posto nel kata (forma di combattimento preordinato contro più avversari)
Stessa sorte per Camilla Schiavon, classe 2005, cintura arancione, quarta nel kata
e per Useme Ben Salah, classe 2000, cintura arancione, quarto alla sua prima esperienza nel kumite (combattimento libero a punti), sul podio con la medaglia di bronzo nel kata
Vincenzo Salvatori, classe 2003, cintura bianca, arriva a sua volta sul podio al terzo posto con il kata
Emily Thery, classe 2000, cintura verde, conquista il bronzo del kata e la medaglia d’oro nel kumite
Doppio risultato anche per Badar Salvemme, classe 1998, cintura marrone, argento nel kata e nel kumite
Federico Pupi, classe 1998, e Niccolò Pernié, classe 1999, entrambi cinture nere, si giocano la finale di categoria guadagnando rispettivamente l’oro e l’argento nel kumite
mentre nella categoria master arrivano a medaglia Lucia Gattone e Pierluigi Pierini, tecnici della PAM solitamente impegnati ad allenare e sostener gli atleti più giovani, stavolta oro e bronzo nel kata, sostenuti dai giovani campioni.
Questo è lo sport, quel miscuglio di paura ed emozione, di stupore e delusione, che ogni volta prende chi si mette in gioco e sfida se stesso, prima che il suo avversario.
Questo è quello che vogliamo comunicare oggi, se ce lo permettete, mentre festeggiamo l’ennesimo bottino di medaglie già proiettandoci alle prossime sfide, perché possa essere condiviso da tutti, perché anche chi non ha il nostro entusiasmo e la nostra voglia di mettersi in gioco, provi, almeno una volta, a buttarsi nella mischia, senza preoccuparsi di vincere o di perdere, solo perché provare è bello!

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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