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L’AQUILA- “Non vedo l’ora di essere all’Aquila per la conferenza. Invito personalmente i professori universitari, i rappresentanti del mondo accademico, delle istituzioni, gli imprenditori e i cittadini a un incontro molto importante per la vostra citta’”. Lo ha detto Warren Mosler, economista e monetarista statunitense, figura di spicco a livello mondiale e padre fondatore della Mosler Economics – Modern Money Theory (Me-Mmt), che lunedi’ 11 novembre sara’ nel capoluogo abruzzese all’Auditorium del Parco del Castello insieme al giornalista Paolo Barnard per il convegno, in doppia sessione, dal titolo “Ricostruiamo L’Aquila, superiamo l’Europa – Il piano dell’economista Mosler per andare oltre i vincoli della Ue”.
Appuntamento alle ore 10.30 per la sessione mattutina, cui prenderanno parte studenti delle scuole superiori e dell’universita’; poi dalle ore 15.30 spazio a cittadini e rappresentanti di istituzioni, sindacati e associazioni. Insieme a Barnard, che in Italia ha introdotto la Me-Mmt e che all’Aquila e per L’Aquila da tempo organizza convegni e incontri, Mosler spieghera’ i dettagli della proposta presentata al ministero dell’Economia che, se presa in considerazione, potrebbe cambiare le sorti della citta’.
“Sara’ un dibattito molto vivo – afferma Mosler – parleremo della ricostruzione dell’Aquila e dell’economia italiana e tutti coloro che interverranno potranno ascoltare le nostre proposte pratiche sul reperimento immediato dei fondi per la citta’ colpita dal sisma e sulla piena occupazione e sul pieno stato sociale, i punti centrali della Me-Mmt”.
“Spero di stimolare al meglio la popolazione aquilana – continua l’economista – e di rispondere a domande e commenti che riescano a portare acqua al mulino dell’Aquila, una citta’ stupenda che va ricostruita nel piu’ breve tempo possibile”.
Lo scorso giugno, assieme al sindaco Massimo Cialente, all’ex deputato Giovanni Lolli e allo stesso Barnard, Mosler ha incontrato a Roma presso il dipartimento del Tesoro del Mef lo staff tecnico del vice ministro Stefano Fassina, guidato dal professor Massimo D’Antoni. Sul tavolo romano Mosler ha messo diverse soluzioni di alta ingegneria finanziaria, tra cui quella considerata migliore dal punto di vista delle interferenze con l’Unione Europea che vieta agli Stati non piu’ sovrani di sforare il rapporto deficit/pil fissato al 3%. “Le nostre proposte sono state rifiutate sia politicamente che dal punto di vista tattico. Ci hanno detto che ogni debito e’ parte integrante del debito pubblico dello Stato Italiano”, spiega Mosler.
“Non si volevano spendere i soldi per ricostruire L’Aquila, non e’ abbastanza importante, per qualcuno evidentemente non vale la pena – prosegue – Questa concessione potrebbe essere presa come un cattivo esempio da chiunque volesse ricostruire qualsiasi cosa in Europa, praticamente e’ come se volessero mettere le mani avanti per tutelarsi in futuro”.
La soluzione e’ stata accantonata dai vertici del ministero: non dal punto di vista della sostanza, di fatto la proposta di Mosler non sfiora neppure i divieti dei Trattati e quindi da’ ampio spazio di manovra, ma dal punto di vista politico. Un’assoluta mancanza di coraggio istituzionale del governo italiano di adottare scelte alternative a quelle imposte dall’Europa.
Ma questa soluzione continua a essere auspicata e cavalcata dalla governance locale, in testa lo stesso sindaco Cialente. Alla luce dell’immobilismo politico nazionale sull’Aquila terremotata, l’economista oggi vuole informare nei dettagli direttamente chi vive sulla propria pelle una ricostruzione partita a singhiozzo e che rischia ogni anno di essere strozzata a causa della penuria di risorse finanziarie certe e costanti, causando nuovi danni irreparabili a una citta’ che deve rimettersi in piedi dopo il devastante sisma di oltre quattro anni fa.