L’AQUILA – La maxi operazione dei carabinieri, denominata Ellenika, e’ tuttora in corso in Italia, Albania, Bosnia e Kosovo. Contestualmente presso la Procura distrettuale antimafia dell’Aquila si e’ tenuta la conferenza stampa nel corso della quale il procuratore capo, Fausto Cardella e il sostituto Antonietta Picardi, ne hanno illustrato i particolari. Le indagini, hanno spiegato gli investigatori, sono state sviluppate nell’ambito di un progetto europeo di contrasto alla criminalita’ balcanica, con il supporto di Europol e della Dcsa, in stretta collaborazione con la polizia albanese, bosniaca, slovena, croata e kosovara. Gli oltre due quintali di eroina e i cinque quintali di marijuana sequestrati erano destinati ad una organizzazione radicata in Abruzzo, che commercializzava la droga sul mercato locale e su quelli delle Marche e della Puglia. L’Abruzzo, stando a quanto accertato, era ormai diventato un crocevia internazionale per il traffico e lo spaccio di droga. L’inchiesta – si legge nella voluminosa ordinanza di custodia cautelare a firma del gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella – ha permesso di accertare l’esistenza di tre associazioni a delinquere dedite al narcotraffico di eroina su scala internazionale: un’organizzazione criminale dedita all’importazione ed alla vendita all’ingrosso di ingentissimi quantitativi di eroina, composta quasi esclusivamente da soggetti di nazionalita’ albanese, avente base in Albania e Kosovo con referenti e cellule in diverse piazze italiane, un’organizzazione criminosa dedita al trasporto internazionale di eroina, avente base in Bosnia ed operante fino in Italia, una organizzazione criminosa dedita al traffico di ingenti quantitativi di eroina – e di altre sostanze stupefacenti – operante a Pescara e comuni limitrofi, gestito dal sodalizio crimonoso della famiglia Gargivolo.

L’area pescarese, infatti, e’ stata individuata quale principale snodo di smercio dell’eroina arrivata in Italia dove veniva gestita da Besnik Gostivari (referente per i fornitori albanesi) ed il gruppo Gargivolo, operante per la rivendita sul mercato locale. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e trasferimento fraudolento di beni. Gli arresti sono stati eseguiti in Abruzzo, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Sicilia nonche’ in Albania e Kosovo grazie al supporto assicurato dal Servizio di cooperazione internazionale di polizia. Le indagini, avviate nel marzo 2009 a seguito dell’arresto di un corriere italiano intercettato dall’Arma di Udine con mezzo chilogrammo di eroina, sono state condotte dal Ros sotto la prima direzione della Procura distrettuale Antimafia di Trieste che ha individuato una ramificata struttura di matrice bosniaca- kosovara, dedita al traffico di ingenti quantitativi di eroina dall’Albania in Italia, tramite il Kosovo e la Bosnia. In tale fase di indagine si e’ accertato la responsabilita’ di questo primo gruppo criminale nell’importazione, attraverso la Bosnia, la Croazia e la Slovenia di circa 240 chilogrammi di eroina, destinata a diversi gruppi acquirenti, italiani e albanesi, radicati in Abruzzo, Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Friuli Venezia Giulia e Liguria. L’ attivita’ investigativa ha consentito inoltre di accertare l’attivita’ delle tre organizzazioni criminali facenti capo ai narcotrafficanti Dokle Indrit e Krasniqi Izet, costituite principalmente da soggetti di nazionalita’ albanese. Tutto era articolato su due cellule, rispettivamente radicate in Albania, tra Durazzo e Tirana, ed in Kosovo, a Prizren, con proiezioni in diverse citta’ italiane, tra le quali Pescara, La Spezia, Milano, Bergamo, Padova, Udine, Asti, Mantova, Firenze, Roma, Ravenna, Imola, Bologna, Taranto, Bari e Lecce; il gruppo capeggiato da Ilijazagic Adnan dedito al trasferimento dei carichi di eroina ed al reclutamento dei relativi corrieri, con basi in Bosnia, a Velika Kladusa, e con proiezioni in tutta Europa; quello orbitante intorno alla famiglia di Enzo Gargivolo che aveva ed ha – per gli inquirenti – la capacita’ di gestire ingenti flussi di eroina, attivo a Pescara e nelle province limitrofe.

Il sodalizio albanese era in grado di approvvigionarsi di eroina afghana direttamente dai fornitori turchi, introducendo poi il narcotico in diversi Paesi europei, oltre che in Italia, dove alcuni connazionali erano incaricati di supervisionare alle periodiche spedizioni, assicurando il collegamento con esponenti di spicco di gruppi criminali locali, per la successiva commercializzazione sui ricchi mercati italiani; in particolare nella’area pescarese e’ stato individuato il principale snodo per lo smercio dell’eroina introdotta sul territorio nazionale. Le indagini hanno accertato inoltre, come da Prizren (Kosovo), luogo privilegiato di stoccaggio dell’eroina proveniente dalla Turchia, il narcotrafficante Izet Krasniqi costituisse un importante elemento di raccordo tra le componenti albanesi e quelle bosniache. Grazie all’esame incrociato degli elementi complessivamente raccolti sul campo e degli approfondimenti investigativi sviluppati tramite una serrata attivita’ tecnica e di sorveglianza transfrontaliera si sono delinete le responsabilita’ delle singole organizzazioni con riferimento a numerose importazioni di droga, di cui 200 chilogrammi circa di eroina sono stati sequestrati in Italia e all’estero da varie forze di polizia nell’ambito di autonomi procedimenti. Grazie al costante supporto della Dcsa, le indagini sviluppate dal Ros sul fronte internazionale, in cooperazione con le polizie di Albania, Bosnia, Croazia e Slovenia, hanno permesso anche di individuare a Kamnik (Slovenia) una componente bosniaca responsabile, oltre che del reclutamento dei corrieri, della fornitura di alcune pistole semiautomatiche e kalashnikov in favore di un gruppo acquirente in Italia. Lintervento repressivo ha consentito di decapitare una tra le componenti piu’ attive del cosiddetto gruppo Dokle di Durazzo che, tra il 2008 ed il 2009, si era reso responsabile del traffico di oltre 170 chili di eroina verso il mercato italiano, e principalmente nelle province di Pescara, Udine, Padova, Milano, La Spezia, Bologna e Taranto.Nell’agosto 2012 il procedimento penale e’ stato trasmesso per competenza territoriale alla Procura distrettuale Antimafia di L’Aquila in quanto l’Abruzzo rappresenta il nodo nazionale di smercio dei vari flussi di eroina importati dai Balcani. Qui e’ stato accertato lo spessore criminale del gruppo facente capo alla famiglia Gargivolo di Pescara che e’ stato capace, nel corso di otto anni, di importare e smerciare diverse centinaia di chilogrammi di eroina.

Il gruppo criminale operava su tre livelli: uno a livello internazionale (il Gruppo degli albanesi); uno che gestiva i trasporti (il Gruppo dei corrieri); uno che gestiva lo spaccio (il Gruppo Gargivolo). La centrale della droga, in particolare dell’eroina, si trovava a Pescara nel quartiere di Rancitelli. L’ operazione ha visto il coinvolgimento di 200 militari che hanno fatto irruzioni in appartamenti, garage e piccoli negozi. Nel corso della conferenza stampa, Il pm Di Martino ha evidenziato come ‘la droga, l’ eroina in particolare, era prodotta in Afganistan, importata da organizzazioni albanesi stoccata in Kosovo e in Macedonia, mentre il trasporto era curato da organizzazioni serbe che recuperavano anche i corrieri da varie nazionalita’ e poi trasferitesi in Italia dove operavano cellule albanesi. L’ inchiesta e’ stata all’ inizio parcellizzata – ha aggiunto – e solo negi ultimi tempi e’ stata gestita cmplessivamente dalla Procura dell’Aquila che e’ riuscita con il Ros a ricostruire le fila che se guardate separatamente non avrebbero dato lo spessore criminale di questi soggetti e non avrebbero consentito i risultati di oggi’. La Picardi ha aggiunto come la maggior parte dei sequestri sono avvenuti in Abruzzo e come i due terzi degli arrestati sono abruzzesi, soprattutto di Pescara. Sotto ‘copertura’ sono stati sequestrati complessivamente 13 chilogrammi di eroina. Si tratta – ha detto la Picardi – di un quantitativo non indifferente. Il carabiniere con tre collaboratori di giustizia hanno avuto la capacita’ di trasportare la droga dalla cellula dei corrieri fino in Abruzzo’. Per il comandante del Ros, il generale Mario Parente ‘l’ operazione ha evidenziato l’ importanza della cooperazione internzionale fra varie forze di polizia e riuscire a penetrare la mafia albanese con personale sotto copertura e mantenere una credibilita’ e’ un merito che va riconsciuto a chi ha operato. Un plauso va all’ Arma territoriale, ai comandi provinciali abruzzesi che sono stati tutti mobilitati per l’ operazione odierna’. Per il referente italiano di Europol, ill dottor Galgani, ‘molto importante e’ stata la comunicazione giunta dai reparti operanti alla quale noi abbiamo risposto offrendo input ovvero la nostra attivita’ di analisi e di identificazione delle convergenze investigative’.

Droga: operazione “Ellenika”, i nomi degli arrestati italiani
I soggetti italiani complessivamente arrestati nell’ ambito dell’operazione ‘ElleniKa’ sono 43. Si tratta di Carmelo Accetta di Spoltore (Pescara); Felice Bellotti, Roberto Bellotti, Lauro Cetrullo, Paride D’Antonio, Marco Di Cesare, Giulio Di Pietro, Italo di Rocco, tutti di Pescara. Emanuela Guarnieri di Giulianova (Teramo); Ettore Guarnieri di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) ma residente a Mosciano Sant’Angelo (Teramo); Giuseppina Insolia, Alessandro Mariani, Antonello Parbone De Matteis, Moreno Russi e Moreno Sagazio, anche loro di Pescara; Luca Attilio Mingolla di Avetrana (Taranto); Silvia Sperinteo di Gallipoli (Lecce); Claudio, Fabio e Lino Spinelli, Alessandro e Gianluca Tavoletta, Simone Toro, Domenico Caposano, tutti di Pescara; Roberto Tarquini di Roseto degli Abruzzi (Teramo); Guido Guarnieri di Senigallia (Ancona). Altri cinque soggetti sono stati raggiunti in carcere dalla misura custodiale, in quanto detenti per altri reati. Si tratta dei pescaresi, Giuseppe Caposano, Roberto Martelli, Danilo e Marino Parbone De Matteis e Luigi Sivitilli. Infine agli arresti domiciliari sono finiti: Claramonica Russi di Pescara; Marilena Di Giorgio di Giulianova (Teramo); Fabio Alleva di Chieti; Stefano De Rosa di Chieti; Edera Dell’ Aquilano di Ortona (Chieti); Daniele Petrelli di Campi Salentina (Lecce), residente a Chieti; Fiorella Olivieri di Pescara; Antonella Stenta di Guardiagrele (Chieti); Eros Cassano di Chieti; Anacleto Di Rocco di Giulianova (Teramo) ed infine Francesca Petrelli di Campi Salentina (Lecce).

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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