L’AQUILA – “L’Aquila consuma acqua come quando era completamente abitata, segno che la nostra rete sotterranea e’ lacerata. Con il terremoto si e’ danneggiata. Ma abbiamo anche ritardi gravi sulla depurazione e sullo stato dei nostri fiumi.
Quando piove si rischia il dissesto totale”. Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, affronta cosi’ il tema “acqua e terremoti” nell’ambito del Festival dell’acqua in corso in citta’. “E’ arrivato il momento – ha affermato il primo cittadino – perche’ nasca un movimento per chiedere risorse da spendere in opere straordinarie per infrastrutture, in particolare sull’acqua.
Significa messa in sicurezza del territorio, centinaia di imprese a lavoro, ripresa economica e aumento della domanda. Un’opera che puo’ durare dieci anni, da scorporare dal patto. Spero che parta questo dibattito nazionale, anche se sono cosciente che rifare la rete idrica non porta voti, meglio fare i marciapiedi!”
Le parole del capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, gia’ prefetto del capoluogo di regione, sembrano rafforzare il messaggio: “Tornare all’Aquila – ha detto – e’ motivo di soddisfazione e dolore, fino a che la citta’ non sara’ restituita alla sua normalita’.
Come Protezione civile siamo in relazione con imprese e federazioni come Federutility, per ragionare su inondazioni, terremoti, inquinamenti e i vari fenomeni di rischi ambientali. Penso che Gran Sasso Acqua abbia manifestato efficienza preesistente al sisma e soprattutto successiva. Noi siamo attenti a tessere relazioni e accordi, complimenti per questa iniziativa”.