L’AQUILA –  “E’ una vera e propria doccia fredda, il piano di razionalizzazione dei siti e di dimensionamento degli organici presentato dalla Selex. Un piano che parla di esuberi anche per sito aquilano dove, contrariamente alle assicurazioni che erano state date in precedenza, si prevedono ben 19 esuberi, su 140 addetti”.
Lo scrive Stefania Pezzopane in una lettera aperta rivolta all’Amministratore delegato di Sleex ES, Fabrizio Giulianini, a seguito dell’incontro che la senatrice ha avuto nei giorni scorsi con alcuni esponenti delle RSU aquilane della Selex Es.
“Cosa è accaduto? – prosegue la senatrice- Spero si tratti di un tremendo errore e che si corra subito ai ripari.
Non si comprende, infatti, come mai, si parli di ridimensionamento di organico per un sito produttivo, come quello aquilano, che ha tuttora importanti commesse e dove il lavoro c’è.
L’atteggiamento di Selex è ancora più grave se si considera che le istituzioni locali, in particolare il Comune dell’Aquila, si sono adoperate per rendere disponibile un’area dove Selex ha inteso collocare la sua attività.
La Selex, inoltre, è tra quelle aziende che stanno usufruendo di importanti interventi economici, a sostegno dell’attività produttiva. Mi riferisco ai fondi del 5 per mille, di cui Selex potrà usufruire a breve e che prevedono come condizione il mantenimento e la crescita dell’occupazione. Una misura che certo non si concilia con le recenti scelte aziendali.
Ricordo che Selex sta inoltre usufruendo di risorse regionali, (ex art. 87.2.B) per l’attivazione di attività produttive per grandi imprese e che è stata beneficiaria di importanti aiuti provenienti da donazioni post terremoto da parte di Confindustria e CGIL CISL e UIL, per attività di ricerca e sviluppo.
Tutte risorse che si basano sull’assunto dello sviluppo occupazionale, non dei tagli e dei ridimensionamenti.
Vorrei ricordare – prosegue la nota- che ad aprile del 2012 proprio sul sito aquilano della Selex si è tenuto un importante incontro, convocato dal Prefetto, in cui tutte le parti si impegnarono al mantenimenti dei livelli occupazionali. Accordo che meriterebbe una verifica e mi attiverò affinchè il Prefetto dell’Aquila convochi a breve un nuovo tavolo per verificare lo stato dell’arte.
Il processo di ristrutturazione aziendale, che pone il sito aquilano, alla stessa stregua di altre realtà, nonostante le rassicurazioni date dall’azienda, potrebbe essere interpretato dalla comunità aquilana come un segnale di scarsa solidarietà nei confronti del territorio.
Ci piacerebbe che anche Selex fosse annoverata tra quelle aziende che operano per lo sviluppo e la crescita dell’Aquila, a differenza di chi prende solo senza dare nulla in cambio.
Resto a disposizione per un incontro, nella speranza che l’azienda voglia rivedere le scelte relative al sito dell’Aquila, rispettando gli impegni assunti”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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