A sorpresa, ma alla fine è arrivato anche il via libera del Senato. E’ arrivato quando nessuno più se l’aspettava, dopo una mattinata febbrile passata a limare il testo che porta la firma della due senatrici Pezzopane e Chiavaroli. Un lavoro che ha richiesto impegno e abilità per ribaltare una situazione che sembrava compromessa e che fino a qualche ora fa aveva suscitato sconcerto e delusione. L’Aquila e i Comuni del cratere avranno il loro miliardo e 200 milioni. Cento saranno spendibili subito nel 2013, gli altri potranno essere spalmati dal 2014 al 2019. Per come s’era messa, è un ottimo risultato, hanno vinto la buona politica e il gioco di squadra, e ridanno fiducia alla popolazione. I soldi che il governo mette in campo per L’Aquila, sono una boccata d’ossigeno per la ricostruzione e arrivano, come già si sapeva, dall’aumento delle marche da bollo. Ma era il meccanismo di erogazione dei fondi a non funzionare perché, secondo i tecnici della Ragioneria dello Stato, contribuiva a far lievitare il deficit. Perciò è stato necessario correggere, limare, rivedere, finché i contabili non hanno dato via libera.

La giornata romana ha portato anche altri importanti risultati. La commissione Bilancio del Senato ha approvato anche un altro emendamento che, in deroga al patto di stabilità, mobilita 30 milioni per gli enti locali del cratere e rende disponibili altri finanziamenti che salvano i precari di Provincia e Comune, migliorano l’assistenza alla popolazione terremotata e rendono possibile il pagamento degli affitti delle sedi provvisorie dei comuni. Insomma un risultato importante, al termine di una giornata dura e impegnativa. La buona politica alla fine l’ha spuntata.

 

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