L’AQUILA- I residenti degli alloggi del progetto Case sono in subbuglio per l’arrivo delle bollette che si riferiscono ai consumi dei mesi trascorsi. Tre-quattromila euro a volte che arrivano d’un colpo solo e che stanno mettendo in crisi alcune centinaia di famiglie. Qualcuno si è rivolto al sindaco per avere spiegazioni, lamentando che c’è chi paga di più e chi paga di meno e che il Comune doveva mandare prima le bollette, in modo che gli importi non si accumulassero raggiungendo livelli insostenibili. Ecco che cosa risponde il primo cittadino a uno dei ‘contestatori.

“IL CALCOLO DEI CONSUMI E’ UGUALE PER TUTTI”

“Ciascuna piastra – dice Cialente- è un condominio, con un contatore del gas per il riscaldamento. A valle vi è un subcontatore che registra quanta energia ciascun appartamento ha assorbito. Se uno abita a Sant’Antonio tra 10 giorni saprà quanto calore e quindi quanto gas ha consumato, in modo preciso. Chi ha sparato calore pur non essendoci pagherà, probabilmenmte  più di lei. Quindi lei non pagherà per altri.

“PREPARARE LE BOLLETTE HA RICHIESTO TEMPO”

 “Le bollette sono arrivate nel 2012, ed abbiamo dovuto fare una prima operazione di preparare oltre 50 mila bollettini, per permettere ai cittadini di poter pagare in un anno e mezzo (cioè a rate ndr), al contrario di tutti gli altri che, raggiunti da bollette salatissime, o hanno dovuto pagare in una sola soluzione o al massimo in 6 rate. I cittadini sapevano che avrebbero dovuto pagare le bollette, per cui presumo che nella conduzione familiare si siano preoccupati di mettere da parte qualcosa. Nessuno ha mai detto che i consumi individuali erano pagati dallo stato. Tra l’altro vorrei ricordare che gli stipendiati e pensionati hanno goduto anche dell’abbattimento del 60% della restituzione delle tasse per 14 mesi, quindi credo che almeno loro ne abbiano approfittato, cosa più a rischio per professionisti e lavoratori indipendenti.

“GLI INDIGENTI SONO A CARICO DEI SERVIZI SOCIALI”

Aggiunge il sindaco:  “Chiaramente discorso a parte è per gli indigenti, che comunque conosciamo ed abbiamo da tempo a carico dei servizi sociali, per i quali troveremo una qualche soluzione, ma sempre nell’ambito della legalità.  Forse lei non ha compreso una cosa. I tempi sono stretti, perchè le aziende aspettano che i consumi vengano pagati. Abbiamo scelto come prioritaria la possibilità di rateizzare, proprio perchè le cifre erano molto alte. In ogni caso tutti dicono che avevano il riscaldamento spento. Mi chiedo da dove allora escano tutti questi milioni di euro da pagare.

“NESSUNO PAGHERA’ UN CENTESIMO PIU DEL DOVUTO. POSSIBILI ANCHE 18 RATE”

“Comunque- dice ancora Cialente- se lei paga le prime tre o quattro rate, nel calcolo successivo , nel conguaglio, lei avrà ancora da pagare qualcosa. In altre parole certo non pagherà un centesimo più di quanto da lei effettivamente consumato. In compenso avrà la possibilità di rateizzare in 18 mensilità, sia il riscaldamento che il condominio. Condominio che nel progetto CASE è nettamente minore rispetto a quello che altri cittadini, della sua stessa condizione (casa classificata E) pagano nel fondo immobiliare, vale a dire 700 euro l’anno, cioè 60 euro al mese.

“AVREMMO POTUTO FARE DIVERSAMENTE. MI RENDO CONTO CHE FORSE HO SBAGLIATO

“E’ vero, avremmo potuto dettagliare le cifre, ma torno a ripetere che abbiamo preferito puntare alla rateizzazione. Mi rendo conto che forse ho sbagliato. Avrei forse dovuto trattare con Enel il pagamento a settembre 2013 di tutte le fatture, e far pagare ai cittadini in 1 o massimo 6 rate. Mi sembrava troppo pesante. Ma in ogni caso saprete entro massimo 4 mesi quanto vi spetta, al millesimo, pagare”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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