L’AQUILA- Io sfiduciato? Ma quando mai. Passa al contrattacco Alessandro Comola, il presidente ‘deposto’ dal sindaco dal vertice del Centro Turistico del Gran Sasso, perché ritenuto responsabile del mancato avvio della stagione sciistica a Campo Imperatore conseguenza diretta del blocco persistente della seggiovia delle Fontari. Non solo. Comola respinge l’atto di sfiducia e contrattacca con una lettera scritta il giorno di Natale che firma in calce come presidente a tutti gli effetti, rinviando al mittente la sfiducia e tutto il resto, comprese le accuse nei suoi confronti e la nomina a nuovo presidente di Umberto Beomonte Zobel e del nuovo direttivo del Centro Turistico del Gran Sasso. Se mai esistevano dei dubbi circa la volontà di Comola di dare filo da torcere al sindaco, alla Giunta  e allo stesso Centro Turistico, la sua lettera di Natale sgombra il campo da ogni perplessità. Comola, cioè, si sente in sella come e più di prima. Insomma il braccio di ferro è appena cominciato ed è molto probabile che continui davanti alla giustizia civile, con conseguenze disastrose per il Comune che potrebbe essere condannato a pagare una pesante penale. Ma che cosa dice Comola? Vediamo.

“IL PRESIDENTE SONO IO. ASSEMBLEA ILLEGITTIMA”

La prima cosa che tiene a precisare è che il presidente è lui e che in tale veste ritiene che l’ultima assemblea del Centro Turistico, quella che ha portato alla nomina di Beomonte Zobel, sia stata “eseguita in palese violazione delle disposizioni codicistiche e statutarie, ciò con riserva di ogni ulteriore azione. Ciò posto- aggiunge Comola- sottolineando la necessità di procedere a una nuova convocazione, che rispetti i tempi e le modalità di legge, invito a ponderare i profili di responsabilità personale e le conseguenze pregiudizievoli che deriverebbero al Centro Turistico da un’improvvida e poco meditata scelta gestionale”.

IL COMUNE INDICHI UN NUOVO ORDINE DEL GIORNO

Una nuova assemblea dunque, con un nuovo ordine del giorno che Comola chiede di formulare al “Socio” di riferimento, cioè al Comune, questo “per convocare un’assemblea rituale, cioè legittima, ad horas, non appena avuta idonea comunicazione dal Socio stesso, e ciò al fine del rispetto della legge e del miglior interesse del Centro Turistico del Gran Sasso. Ma Il presidente ‘sfiduciato’ va oltre. E chiede al Comune dell’Aquila di voler rendere noto un documento che al momento par di capire non è certo che esista.

“SIA RESA NOTA LA RELAZIONE TECNICA DI REVISIONE DELLA SEGGIOVIA”

L’invito è a voler “rendere adeguata relazione tecnica dell’avvenuta effettuazione dei lavori di revisione generale o speciale della seggiovia Le Fontari in base all’allegato progetto di revisione fornito, quale base per la gara di assegnazione dei lavori da parte del direttore dell’Esercizio ingegner Dino Pignatelli. Nella relazione, aggiunge, si vorranno indicare le ragioni del ritardo dell’intervento nella consegna dei lavori, prevista il 30 novembre, evidenziando gli scostamenti sui tempi in base al crono programma dei lavori stessi predisposto dai direttore dei lavori d’intesa con l’impresa aggiudicataria”. Insomma, Comola sembra voler ribaltare sul Socio e cioè sul Comune dell’Aquila, le responsabilità della mancata apertura della stagione, accusa che il sindaco aveva rivolto a lui. Per questo Cialente lo aveva rimosso.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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