L’AQUILA- C’è chi ha ironizzato sull’apetta del Comune che trasportava sale e sull’operaio che dal cassone del piccolo mezzo lo spargeva sulla sede stradale con le mani. Provocatoria, ma vera, la notizia, provocatorio il titolo,  provocatorie, piccate, permalose le risposte che sono arrivate dalla rete. Tutto previsto, tutto legittimo. Sappiamo bene che il Comune non ha affidato all’apetta ritratta nella foto e al suo estemporaneo dipendente, le sorti della città nella morsa del gelo, e siamo altrettanto consapevoli dell’impegno, nei giorni scorsi, dell’ufficio strade e i suoi dipendenti. Ci mancherebbe altro.  Ci sono cose che non vanno e le mettiamo in evidenza nell’interesse dei cittadini, ma sappiamo altrettanto bene che sono molte le cose che funzionano. Dunque, nessuna critica preconcetta.  Alla prova della prima nevicata e del primo gelo, il piano neve ha funzionato dove sì e dove no. Né più né meno come l’anno scorso. O come avviene nelle altre città che hanno il clima dell’Aquila. Se poi qualcuno al Comune ricorre a un’apetta spargisale per rendere più sicuri i marciapiedi di viale della Croce Rossa, e un operaio si aiuta con le mani, ebbene, lasciatecelo dire, è sbagliato fare dietrologia.

NESSUNA PREVENZIONE E RISPETTO PER CHI LAVORA

Non c’è alcuna prevenzione, nessun secondo fine nel rilevarlo da parte nostra. Rispettiamo chi si alza alle cinque del mattino per rendere in qualche modo la nostra vita più sicura, e lo ringraziamo. Ma lasciatecelo dire: l’avvenimento è insolito: l’apetta non è abilitata per trasportare sale, l’operaio non può salire sul cassone quando il mezzo è in moto e meno che meno usare le mani. Che poi il fine giustifichi i mezzi, è un altro discorso. Tutto qui.

IL COMUNE HA ALTRO DI CHE GIUSTIFICARSI

Il Comune ha ben altro di che giustificarsi davanti ai cittadini: il mercato degli ambulanti impraticabile se non a rischio d’incidente automobilistico, i commercianti di Via Corrado IV che non vendono più da quando sono cominciati i lavori per il raddoppio dell’arteria (lavori che, si badi, condividiamo al 100 per cento), le rotonde della periferia lasciate a metà dopo l’euforia elettorale, il traffico caos nelle ore di punta senza un vigile (che è uno) che metta un po’ d’ordine, la zona rossa in centro senza più sorveglianza, la stagione sciistica che doveva partire il 13 dicembre, cioè domani, e che invece resta al palo perché i lavori di adeguamento della seggiovia non ancora sono finiti, mezza frazione di Sassa al buio almeno fino a qualche giorno fa. In compenso abbiamo l’auditorium di Renzo Piano che però, guarda caso, apre a singhiozzo e soltanto in determinate occasioni per scelta dall’alto. Dobbiamo continuare? Potremmo farlo, ma fermiamoci qui. Chi deve capire, capisca, non divaghi o tergiversi, o peggio ancora non faccia i soliti giochi di prestigio verbali di cui gli aquilani sono arcistufi (G.D.R.)

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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