REGGIO EMILIA – Siamo venuti a ritrovare la normalità a Reggio Emilia. Chi l’avrebbe mai detto che nella città colpita dal sisma del 20 maggio 2012, due giornalisti aquilani, arrivati in città anche con l’intento di  confrontare i due terremoti, avrebbero ritrovato un po’ di normalità.

Strade addobbate a festa, vetrine illuminate e colorate. Si respira il clima natalizio nel centro storico di Reggio Emilia. Nessuno parla di sisma e alla domanda :”Ma il terremoto qui che danni ha fatto” la risposta è sempre, sempre, la stessa:”Nessuno”.  

Certo il ricordo della forte scossa di quella mattina è ancora nella mente di tutti. “E’ stato tremenda quella notte, la terra tremava – ci dice una donna incontrata al calzolaio  –  e ricordo anche un’altra forte scossa. Ma oggi non ne parla più nessuno”.

La vita a Reggio Emilia scorre velocemente, non è ferma come la nostra. Il centro storico con tutti i suoi vicoli – come potete vedere dalle immagini – sono percorribili. C’è l’aria pedonale, la chiusura parziale alle auto con i dissuasori automatici e moltissimi cittadini vanno in giro in bicicletta. Gli aperitivi si fanno ancora all’aperto, in aree attrezzate con stufe a ‘fungo’. I negozi restano aperti fino alle 19,30 e per il fine settimana – venerdì e sabato – ci si prepara all’orario continuato.

Ma allora perché il Governo ha sospeso le tasse? Perché è in atto un serrato confronto politico per prorogare la sospensiva delle imposte? Domande che ieri sera, nella cena ‘Da Carbone’, ritornavano ogni volta, senza risposta. Eravamo certi di non trovare i danni ancora visibili a L’Aquila ma la sorpresa nel non vedere neanche una crepa è stata grande.

 

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