L’AQUILA- “La Cassa depositi e prestiti è pronta a riaccendere il finanziamento per la ricostruzione dell’Aquila, da più parti s’è visto che il contributo agevolato che eroga (soldi pronti subito ndr) non soltanto è più rapido per i cittadini e le imprese, ma è anche più conveniente per lo Stato rispetto al contributo diretto che può tardare fino a un anno e mezzo; soltanto il governo dice di ‘no’ al rifinanziamento con un’ostinazione che non riusciamo a comprendere, ma noi siamo decisi ad andare avanti e a opporci alle scelte di Barca e Mancurti che riteniamo letali per la nostra città”.

INCONTRO MOVIMENTATO

 Massimiliano Mari Fiamma, presidente di Apindustria, riassume così l’incontro di stamattina tra tutte le categoria e gli ordini professionali convocato per opporsi ai dictat del governo sulla ricostruzione. Cerano tutti al vertice di oggi: Confindustria, Confcommercio, Apindustria, Cgil, Confesercenti, Ance, ordini professionali degli avvocati, ingegneri, architetti, commercialisti. Mancavano soltanto i politici, che pure erano stati convocati. Unica eccezione Giovanni Lolli presente insieme al sindaco della città. Un Lolli perplesso e disorientato come lo erano, del resto, tutti gli altri. “Dirò di più- aggiunge Mari Fiamma- non siamo riusciti a capire il no del governo, specie se facciamo il paragone con l’Emilia dove la Cassa depositi e prestiti è stata autorizzata per un finanziamento iniziale di 6 miliardi e 600 milioni. Perché, mi chiedo, all’Emilia sì e all’Aquila no?”. 

“I NOSTRI POLITICI NON CONTANO NIENTE

E’ evidente, confida Mari Fiamma, la ragione è politica. I parlamentari dell’Emilia contano di più di quelli dell’Abruzzo. Lì hanno fatto pressione perché arrivassero i soldi, da noi non se ne sono interessati più di tanto. Potrebbe essere una spiegazione, ma probabilmente non è tutto. Il sindaco, ad esempio, dovrebbe spiegare agli aquilani che cosa pensa, in effetti, di Fabrizio Barca,  suo amico, inviato da Monti all’Aquila, autore di una legge, dicono in molti, che bloccherà la ricostruzione. Noi ci auguriamo che ciò non avvenga, è ovvio, ma da come si stanno mettendo le cose, si ha più di un sospetto che il governo dei tecnici, molto contestato in questi ultimi giorni, possa provocare anche un danno di questo genere, che farebbe il paio con quello degli esodati, la riduzione dei consumi e l’aumento della disoccupazione.

DECISI AD ANDARE AVANTI

“Ma noi- dice Mari Fiamma- abbiamo deciso di andare avanti. C’è già stata una lettera a Monti. A Barca abbiamo chiesto un incontro. Mancurti, che ieri ha presentato il decreto attuativo della legge per L’Aquila, è stato sollecitato, sempre da noi, a dire una parola di chiarezza. Che fine hanno fatto, ad esempio, i famosi 470 milioni che deve darci, che dice siano ormai pronti, ma che non arrivano mai?  Se il contributo diretto non funziona, come sembra probabile, le nostre imprese, che già vanno a rilento, si fermeranno del tutto con gravissimo danno per la ricostruzione (G.D.R.).

SABATO ARRIVANO BARCA E LETTA

Intanto sabato prossimo, 24 novembre,  il ministrio Fabrizio Barca e Gianni letta prenderanno parte a un’assemblea pubblica alle 11 indetta all’auditorium dell’Ance all’Assemblea Pubblica di ANCE L’Aquila. L’incontro a cui sono stati invitati ancvhe i giornalisti , si terrà all’auditorium Ance in via De Gasperi 60. “Il momento- dice una nota-sarà utile per fare il punto sullo stato della ricostruzione nel territorio aquilano”.

 


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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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