L’AQUILA – Non parteciperà al concorsone la nostra giornalista Cristina Di Stefano che ha pubblicato in esclusiva sul sito internet AquilaTv il ‘quiz tipo’ sulla ricostruzione. “Era una buona occasione lavorativa – dice la 34enne aquilana – ma il clima degli ultimi giorni non mi ha lasciato il tempo di studiare. Se avessi avuto un po’ di serenità sicuramente avrei anche superato la preselezione visto che lavoro per la mia città dal 7 aprile 2009 e le materie riguardanti la ricostruzione le conosco abbastanza bene.

La scelta di non partecipare,  meditata per alcuni giorni, è stata dettata  dai continui sospetti manifestati a più livelli sulla mia persona, a cominciare da molti miei collegi. Sentire poi il presidente di un Ente come Formez  dichiarare a un giornale che ‘in sede di concorso, la giornalista sarà sicuramente sotto osservazione in modo particolare’ mi toglie anche l’ultimo dubbio. Certe affermazioni sono davvero gratuite e incredibili. Così stia tranquillo Flamment, non mobiliti nessuna ‘forza speciale’ per la mia sorveglianza. Io ho infatti deciso: non ci sarò. Tuttavia sappia anche che continuerò, più di prima,  a informare sulla procedura selettiva e, lo dico senza mezze parole, anche vigilando con molta attenzione senza sconti su tutto il processo che porterà all’assunzione dei 300 lavoratori a tempo indeterminato per L’Aquila e la sua ricostruzione”. 

A Cristina va tutta la mia solidarietà. Capisco la sua posizione forte, di giornalista integra e coraggiosa che, con questa decisione, vuole spazzare via tutti i sospetti che si sono accumulati attorno a una vicenda che continuo a definire incredibile. Cristina paga la determinazione di aver voluto fare ‘giornalismo di servizio’ pubblicando su AquilaTv e col mio avallo, una notizia nell’esclusivo interesse dei candidati al concorso per la ricostruzione dell’Aquila. Resto convinto che i ricorsi alla magistratura siano stati soltanto un pretesto e che prima poi la verità verrà a galla. E se i precari possono essere in qualche modo capiti anche se non sono condivisibili, la politica ne esce invece malconcia e non più credibile. Quanto a Flamment, il presidente del Formez, la sua è stata una caduta di stile evidente e impensabile, al limite della correttezza. Avrebbe fatto meglio, cento, mille volte, a tacere (G.D.R.)

 LE PRECISAZIONI DEL PRESIDENTE DEL FORMEZ 

In merito alla rinuncia della giornalista Cristina Di Stefano a partecipare al concorso dell’Aquila, motivata con la “poca serenità” che sarebbe dovuta anche alle dichiarazioni del Presidente di Formez PA, l’Ufficio Comunicazione di Formez PA precisa che:

– la vigilanza sul concorso è garantita da commissari nominati dalla Prefettura di Roma;
– le procedure selettive saranno come sempre caratterizzate dalla massima trasparenza (è prevista persino la diretta streaming dell’estrazione dei quesiti);
– tutti i candidati saranno trattati esattamente nello stesso modo, considerando che con la procedura Ripam, come è impossibile avvantaggiare alcuno, analogamente non è possibile riservare “trattamenti di sfavore” a chiunque, fatto che tutti sono invitati a verificare il giorno delle prove.

Risulta quindi molto sgradevole equivocare le parole del Presidente Carlo Flamment che, parlando di “stretta osservazione” riguardo ad una concorrente che aveva pubblicato in anticipo il facsimile di un quiz, voleva semplicemente ribadire che non le sarebbe stato possibile (né le era stato possibile fino ad allora) godere di alcun vantaggio rispetto agli altri concorrenti, e che data la totale trasparenza e la possibilità per i candidati di assistere agli esami, sarebbe stata sicuramente osservata da tutti per l’attenzione che aveva attratto su di sé.

AMEN!

ALLEGHIAMO L’ARTICOLO 

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DIRETTORE FORMEZ PA: NOTA GENERALE E CONCLUSIVA SU POLEMICHE RELATIVE A CONCORSO L’AQUILA


Alle affermazioni rese in sede di conferenza stampa dal dott. Giuliante, Assessore regionale dell’Abruzzo, lo scorso 8 novembre, ed alle ulteriori questioni poste alla stampa oggi 13 novembre, si ritiene di dover far seguire alcune precisazioni, rassicurando che il Concorso Ripam-Abruzzo viene svolto in termini di stretta legalità e trasparenza e ritenendo che le parziali e confuse informazioni diffuse siano opera di alcuni che perseguono soltanto interessi particolari e non generali, e che pertanto, ai sensi dell’Articolo 98 della Costituzione, dovrebbero essere ritenuti irricevibili.
Con il progetto Ripam il Formez, strumento operativo di cui si avvale sin dall’inizio la Commissione Riqualificazione Pubblica Amministrazione istituita con decreto interministeriale del 25 luglio 1994, ha introdotto rilevanti novità nel settore del reclutamento del personale pubblico, secondo i principi della celerità, economicità e trasparenza. Nel tempo, il massiccio ricorso alle nuove tecnologie ha favorito un drastico abbattimento dei tempi e dei costi (anche dell’80%), nonché la totale trasparenza delle procedure, tanto da rendere visibili ai candidati tutte le fasi sensibili del procedimento.
Quanto alla questione delle banche dati dei quesiti, in particolare di quelli attitudinali, premesso che nessuna responsabilità è imputabile ai dirigenti dell’Istituto e tantomeno al Presidente del Formez, in quanto la procedura che il Formez attua è decisa e validata dalla Commissione Interministeriale, va evidenziato quanto segue: i test attitudinali sono finalizzati a valutare le capacità di base (ossia attitudini e potenzialità intellettive) ritenute necessarie per l’apprendimento e per il raggiungimento di un rendimento ottimale nello svolgere un determinato compito o attività lavorativa, nel rispetto delle disposizioni del DPR 487/94. I test Formez, di diverse tipologie dell’area verbale e numerica, misurano le attitudini all’apprendimento, secondo un processo e una “misurazione” che non possono essere alterati da fattori quali il tempo e la soglia mnemonica, a meno che non si forniscano ai candidati pochi quesiti e tempi lunghi per la memorizzazione. Il Formez da anni utilizza una banca dati di test attitudinali, curandone l’aggiornamento e la revisione (un patrimonio che nel tempo ha espresso circa 50.000 test di tutte le tipologie) insieme alle relative istruzioni e ad un ridotto numero di test di autovalutazione on-line. Da questa banca dati generale, di volta in volta, vengono estratte aggiornate e pubblicate le banche dati relative a singoli concorsi, sempre molto ponderose (migliaia di test), le cui griglie di correzione sono messe in rete in un secondo momento rispetto alla pubblicazione, per scoraggiare processi di puro apprendimento mnemonico che non favoriscono la preparazione dei candidati; per ulteriore cautela, che favorisca una analisi del quesito e non una memorizzazione della risposta, la procedura prevede la stampa per il giorno della prova di una versione diversa della stessa banca dati, cioè con quesiti e risposte “rimescolati” rispetto all’ordine di pubblicazione.
La partecipazione a precedenti concorsi o a selezioni per iscrizione ad albi professionali, così come aver svolto attività attinenti i temi concorsuali appartiene al bagaglio di conoscenze individuali che ognuno si è liberamente formato e che, chiaramente, lo accompagnerà nel momento delle prove senza costituire un vantaggio specifico né tantomeno un vantaggio delle condizioni di parità.

La pubblicazione delle “griglie” offre ai candidati sia la garanzia della ufficialità delle risposte esatte, sia la possibilità di verificare la eventuale e “fisiologica” presenza di refusi o inesattezze conseguenti allo jus superveniens, che in genere non superano (in tutti i concorsi pubblici) l’1% dei quesiti (salvo recenti clamorosi casi che non riguardano banche dati del Formez); quesiti errati che comunque è possibile fino all’ultimo istante segnalare alla Commissione che li esclude dall’estrazione il giorno della prova.

Ad oggi un medio utilizzatore di internet può, quindi, consultare tutti questi test, e tutti quelli precedenti senza che ciò rappresenti “fuga di notizie”, ma opportunità di aggiornamento e formazione.

Il Formez, peraltro, aggiorna periodicamente i test della sua banca dati in ragione della costante evoluzione normativa, e per ciascun concorso, a seconda delle sue peculiarità, ne elabora di specifici (oltre mille nel concorso dell’Abruzzo solo per la fase selettiva).

Sempre sul sito Formez, da anni vengono pubblicati i risultati delle prove (anche con dati statistici e l’item analysis) dai quali risulta evidente che la curva di distribuzione delle risposte è sempre omogenea (sul modello di una curva di Gauss), con pochissimi candidati che raggiungono il punteggio massimo, dimostrazione scientifica che lo “strumento” misura e seleziona i migliori. La banca dati pubblicata il giorno 26 ottobre u.s. sul sito Formez contiene, inoltre, un migliaio circa di quesiti specifici previsti, come spesso accade, per i particolari fabbisogni professionali individuati dal bando di concorso.

L’accusa fatta al Formez è sostanzialmente di troppa trasparenza e gratuità, poiché tutti possono accedere liberamente sia alla suddetta banca dati generale sia alle singole banche dati relative ai vari procedimenti.
Una costante di tutti i concorsi gestiti dal Formez negli anni è rappresentata (come abbiamo potuto verificare dalla rassegna stampa) dagli attacchi ricevuti, anche da amministratori locali, sulla imparzialità e trasparenza delle procedure; attacchi che poi puntualmente si rivelano del tutto sterili una volta positivamente concluse le attività selettive. Ultimamente la 3ª Sez. del TAR LAZIO ha rigettato le innumerevoli motivazioni dei ricorsi relativi al concorso MIUR (quesiti errati, tempi di esecuzione delle prove, procedura e pubblicazione non imparziale ecc.) condannando i ricorrenti al pagamento di spese per 50.000 euro.

Entrando nel merito delle dichiarazioni rese, in data 8 c.m., si rileva innanzi tutto che la presunta inopportunità che candidati ex dipendenti del Formez già impiegati nella ricostruzione, siano “valutati” dallo stesso organismo già datore di lavoro, è smentita dal dettato del comma 7 dell’art. 67-ter del D.L. 83/2012 convertito dalla legge 7 agosto 2012 n. 134, in base al quale la Commissione giudicatrice, per ogni concorso, sarà designata dal Presidente del Consiglio dei Ministri. A norma di tale disposizione, “le procedure concorsuali sono bandite e gestite dalla Commissione per l’attuazione del progetto di riqualificazione delle pubbliche amministrazioni di cui al decreto interministeriale 25 luglio 1994, su delega delle amministrazioni interessate”, per conto della quale il Formez esercita funzioni di assistenza e consulenza tecnico-scientifiche, essendo gli elaborati dei candidati, sia per le prove preselettive sia per quelle selettive scritte, acquisiti e valutati meccanicamente tramite lettore ottico per l’attribuzione dei punteggi. Tutto ciò, secondo procedure aperte e di totale trasparenza che prevedono, ad esempio, la presenza degli stessi candidati nel momento dell’estrazione pubblica dei quesiti e della loro correzione, con la possibilità di accedere agli atti on-line mediante apposita password.
Quello che è stato mostrato e impropriamente definito “librone” durante la conferenza stampa, altro non era che una serie di fogli, inopportunamente stampati dalla rete, che nulla hanno a che vedere con il volume rilegato e cellophanato di cui verranno dotati i candidati all’atto dell’inizio della prova d’esame. Tale volume, che conterrà tutta la banca dati pubblicata per il concorso sul sito Formez il giorno 26 ottobre con un ordine dei quesiti e delle risposte chiaramente differente come prevede la procedura, non è stato ad oggi ancora stampato.
Per quanto riguarda infine le domande sul terremoto, esse non sono state certo formulate, come si sarebbe insinuato da parte di qualcuno, stando sempre alle dichiarazioni rese nella conferenza stampa, per dare “un aiuto […] ai precari dell’Aquila”, (per i quali è comunque prevista una riserva del 50% dei posti, percentuale che è la massima attuabile per concorsi pubblici) bensì per verificare, in ottemperanza all’art. 6 del bando di concorso, le competenze specifiche dei candidati in materia, trattandosi di procedura selettiva prevista dal D.L. 83/2012 al fine di “fronteggiare la ricostruzione conseguente agli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009”.

Con questa nota, l’istituto che ho l’onore di dirigere, ritiene di aver fornito ogni chiarimento e soddisfatto ogni legittimo quesito ad oggi postoci specialmente dai rappresentanti della politica locali e, conclusasi anche la fase della polemica, comunica che d’ora in avanti, per non turbare la preparazione dei candidati, si concentrerà esclusivamente sulle risposte da dare ai concorrenti attraverso i canali appositi e proseguirà i propri sforzi per l’esatta realizzazione delle seguenti fasi del concorso.


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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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