L’AQUILA-Domani il Tar del Lazio è chiamato a pronunciarsi sui primi due ricorsi che impugnano la legittimità del concorsone a 300 posti a tempo indeterminato negli uffici della ricostruzione all’Aquila e nei Comuni del cratere e negli uffici del Ministero a Roma. Il Tribunale amministrativo dovrà decidere sulla richiesta di sospensiva presentata dagli avvocati Fausto Corti e Roberto Colagrande, dunque non entrerà nel merito ma si fermerà a valutare se esistono motivi d’urgenza per aderire o non alle richieste dei ricorrenti.

“Il Tar- ha detto l’avvocato Corti in una dichiarazione riportata dal giornale ‘Il Centro’- dovrà decidere sui dubbi di legittimità costituzionale che abbiamo sollevato nell’interesse di 60 ricorrenti del Comune e dell’ufficio comunale della ricostruzione, e sulle modalità di svolgimento del concorso per noi anch’esse illegittime”. Altri due ricorsi, che saranno discussi a breve, sono stati presentati sempre davanti al Tar del Lazio, dagli avvocati Mario Sannino e Franco Coccolo che difendono gli interessi dei lavoratori a tempo indeterminato del Comune(sono in tutto 26) e dei lavoratori co.co.co. Tutti hanno fatto sapere che intendono rivolgersi anche al giudice del lavoro “per l’irragionevolezza di una soluzione che pregiudicherebbe il personale locale già impegnato nel corso di questo triennio e porrebbe nel nulla le competenze sin qui maturate” nel campo della ricostruzione.

I ricorsi sono stati presentati contro il Comune dell’Aquila, il ministero degli Interni e delle Finanze e il Ripam.

LA MANIPOLAZIONE CONTINUA. L’AVV. CORTI: “LA NOTIZIA DI GIULIANTE VALE QUANTO QUELLA DI AQUILA TV”

L’AQUILA – La ‘bomba’ di Giuliante? Ma quando mai! Le risposte già note da tempo ai 2.320 quiz del concorsone comunque secretate? Suvvia, ma le conoscevano tutti. E perciò come volete che il fatto che andassero in giro da mesi nei ‘data base’ di diversi siti internet, ‘costituisca reato’? E’ questa la nuova vulgata, la nuova parola d’ordine. E cioè: lo sapevano tutti che c’erano 2.320 risposte ai quiz del concorsone, soltanto Giuliante e voi di AquilaTv non ne eravate a conoscenza. Ma tutti chi, di grazia? Vogliamo provare a girare questa domanda alla magistratura e vedere quel che succede? Ci risulta ad esempio, per averlo constatato alla conferenza stampa dello stesso Giuliante, che molti precari questa ‘cosa arcinota’ non la sapessero proprio. E allora come la mettiamo?

L’AVVOCATO CORTI, UN’ALTRA ‘BOMBA’

Diciamo intanto che l’avvocato Fauto Corti ci ha fatto questa dichiarazione su cui invitiamo a riflettere. Corti, che tutela i 60 precari che hanno chiesto la sospensiva del concorsone al Tar del Lazio, ha detto testualmente: “Quanto ha evidenziato l’assessore regionale Gianfranco Guliante ha la stessa valenza del quiz pubblicato sulla testata online AquilaTv “. E ha aggiunto:”Essendo Formez il braccio operativo del Comune dell’Aquila per l’espletamento del concorso, dopo questa ennesima tegola mi chiedo perché il sindaco nongli ritiri le deleghe”.

LA TEORIA DEL COMPLOTTO

Ma la riflessione è anche un’altra. E’ incredibile come la manipolazione di questa vicenda vada avanti. Il centrosinistra aquilano non rinuncia alla teoria del complotto, cerca anzi di rafforzarla. E’ un tic che viene da lontano (non aggiungiamo altro) e che scatta non appena si tenta di tirare in ballo certe responsabilità e certi pasticci, specie se a essere chiamato in causa è chi è alla guida della cosa pubblica. Un tic, appunto , che, ‘in automatico’, sposta queste responsabilità altrove. E oggi, secondo la nuova vulgata, le responsabilità andrebbero ricercate nel “tentativo dell’ex commissario alla ricostruzione di sabotare il concorsone e quindi la ricostruzione dell’Aquila” in ciò sostenuto “dal sito web che lo fiancheggia”, ossia da AquilaTv”.

IL SABOTAGGIO TRA REALTA’ E FANTASIA

Quanto sia assurda questa equazione è dimostrato dai fatti. Vediamo. Martedì 30 ottobre, ‘Il Centro’, quotidiano dell’Abruzzo, titola due volte a tutta testata: “Barca: ok il lavoro di Chiodi” in prima pagina, e ancora a pagina 16: “Ricostruzione, Barca: ok il lavoro di Chiodi”. Di più. Lo stesso giorno l’Agi (Agenzia giornalistica Italia) riporta testualmente: “‘Dobbiamo essere orgogliosi dei risultati raggiunti’. Lo ha detto il ministro della Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, parlando della ricostruzione post-terremoto all’Aquila, a margine del proprio intervento alla cerimonia di inaugurazione dei nuovi locali dell’Agenzia delle Entrate. ’35 mila su 67 mila persone – ha aggiunto – sono rientrate nelle loro case, si tratta di oltre il 50%’. Barca ha ricordato come, al contrario, nel terremoto delle Marche a tre anni e mezzo di distanza dai tragici accadimenti era rientrato nelle rispettive abitazioni il 37% della popolazione
terremotata. E quel terremoto non coinvolse così tanta gente come è successo all’Aquila’.

MA NESSUNO SPIEGA IL PERCHE’ DEL ‘COMPLOTTO’

Questi sono i fatti. Ci si spieghi una cosa soltanto. E’ possibile che l’ex commissario sotto la cui gestione sono rientrati a casa la metà degli sfollati, complotti oggi per sabotare il concorsone e di conseguenza la ricostruzione della città e dei comuni del cratere, e quindi tenere fuori dalle proprie abitazioni l’altra metà degli aquilani che sono stati cacciati di casa dal terremoto la notte del 6 aprile 2009? Non sarebbe una plateale contraddizione? E perché cosa, di grazia? Perché in ‘odio’ a Cialente? Ecco, chi dice queste cose ci ‘facci’ davvero il piacere come diceva Totò’. Perché le spiegazioni ‘lombrosiane’ non fanno parte del bagaglio culturale delle persone di buon senso e nostro, in particolare. Così affermare ancora che AquilaTv ha tenuto mano al ‘complotto’ pubblicando una risposta delle 4.000 secretate, è un’accusa risibile che non meritava neppure d’essere presa in considerazione ma che è purtroppo diventata un ‘casus belli’. E chiudiamola qui, speriamo, una volta per tutte, e ci perdoni il lettore il diritto di replica (G.D.R.)

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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