L’AQUILA – Il Magnifico Rettore riesce ancora una volta stupire. A leggerla, la dichiarazione apparsa oggi sugli organi di informazione in merito alla sentenza Grandi rischi sembra infatti essere stata scritta da una autorità pubblica che nei giorni precedenti al terremoto ha lanciato l’allarme e ha messo in atto ogni iniziativa di prevenzione e sicurezza in suo potere.

Scrive infatti che ‘la sentenza che giustamente e duramente condannato la commissione Grandi rischi per aver, semplificando per necessità di sintesi, rassicurato i cittadini aquilani sul fatto che un terremoto non ci sarebbe stato’. Ma a ben vedere fu lo stesso Rettore Di Orio il primo a fare in Tv (vedere l’intervista su Abruzzo24ore.tv) una dichiarazione di rassicurazione agli studenti, la mattina del 31 marzo 2009, cioè prima della riunione della commissione. Il Rettore dichiarò che “la scienza è in grado di controllare questi fenomeni, in parte ma li controlla”.

Frase che certamente ha rassicurato gli studenti e i cittadini – proprio perché detta dal Rettore di una università – almeno quanto le parole degli esperti della Grandi rischi. Dopo la forte scossa pomeridiana del 30 aprile 2009 l’Ateneo non assunse alcuna cautela verso gli studenti: le lezioni sono continuate regolarmente, si sarebbe potuto anticipare le vacanze pasquali senza alcuno sforzo, e invece no, tutto regolare. Con le note conseguenze. La giustificazione più volte riportata dal Rettore è che l’Università l’avrebbe dovuta chiedere al Prefetto.

Concordo con il Di Orio su di un punto : quello da lui descritto al quinto capoverso. Gli scienziati, infatti, hanno e devono avere responsabilità. E lui per primo.

Questa sua nota la prendo come una autodenuncia e se i Magistrati competenti non hanno ancora aperto un fascicolo mi auguro che prendano in considerazione questi fatti come richiesto dall’Avvocato dello Stato e dai Legali presenti al dibattimento. In difesa, anzi in appoggio dei bravissimi pm, titolari del processo “Grandi rischi” che hanno gestito con perfezione giurisprudenziale, eleganza, rispetto per indagati e parti civili, non si devono spendere parole. Sono stati bravissimi, punto e basta, e non meritano il plauso di plurindagati per gravi reati.

Ripeto, a mio parere, Di Orio avrebbe dovuto chiudere l’Università per due giorni, senza aspettare le decisioni di mamma e papà Prefetto! Si chiude senza tentennamenti, come ha fatto il Sindaco Cialente che ha chiuso le scuole e spostato studenti, mettendo così in sicurezza nel modo migliore la popolazione studentesca aquilana a Lui affidata.

Ci si aspetta quindi che Di Orio, accusando i colleghi professori della Grandi rischi, si autodenunci per aver condiviso affermazioni tranquillizzanti, tutto con loro, nei giorni prima del terremoto.

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10