L’AQUILA – Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dal Comune dell’Aquila contro il dipartimento per le Politiche della famiglia della presidenza del Consiglio dei ministri in merito alla graduatoria per la ripartizione dei “fondi Giovanardi” destinati a finanziare, con una somma di 12 milioni di euro, iniziative sociali nei Comuni del “cratere” sismico. L’ex sottosegretario Giovanardi ha detto che si tratta di “una sentenza che riconosce la limpidezza delle procedure seguite dalla presidenza del Consiglio” e che erano state messe in dubbio dal Comune dell’Aquila. L’assessore alla Cultura Stefania Pezzopane ha invece parlato di “decisione sconcertante” e ha aggiunto che il Comune dell’Aquila farà ricorso contro la sentenza del Tribunale amministrativo. Certo è che da questa vicenda è l’amministrazione comunale, vecchia e nuova, a non uscire bene. Le cose raccontate agli aquilani, infatti, erano altre e non sembravano convincenti all’epoca della disputa tra il governo e il Comune. In proposito ci fu anche chi chiese allo stesso Comune un’autorizzazione di accesso agli atti per verificare se le affermazioni di alcuni esposnenti dell’amministrazione fossero veritiere, ma di quella richiesta non si è saputo più nulla. Ma andiamo con ordine.

Il Comune capoluogo aveva presentato cinque progetti, quattro gli sono stati bocciati, uno soltanto approvato. Sui progetti dei fondi Giovanardi si erano innestate vivaci polemiche da parte dell’amministrazione aquilana, alimentate prima dall’inchiesta aperta dalla magistratura che portò a due arresti eccellenti e coinvolse la Curia aquilana, e poi dalla campagna elettorale.

I progetti finanziati erano risultati sei: quello presentato dai Comuni di Bugnara e Cucullo (349.860 euro), quello di Cagnano Amiterno, Capitignano, Campotosto e Montereale (3,5 milioni), quello dell’Aquila (un milione), quello di Rocca di Mezzo, Rocca di Cambio e Ovindoli (1.069.824 euro), quello di Capestrano e Villa Santa Lucia degli Abruzzi (327.832 eruo) e quello di Acciano, Barisciano, Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Fagnano Alto, Ocre, Poggio Picenze, Tione degli Abruzzi e Tornimparte (3,5 milioni). 

Erano rimasti esclusi, come detto, altri quattro progetti presentati dall’amministrazione comunale del capoluogo. Il comune dell’Aquila dopo l’esclusione aveva presunto una serie di illegittimità, prima fra tutte la presenza del capo segreteria del Commissario Gianni Chiodi, Antonio Morgante, nella commissione esaminatrice dei 32 progetti presentati.

GIOVANARDI:”SENTENZA DIMOSTRA LIMPIDEZZA DELLE PROCEDURE”

“La sentenza del Tar del Lazio che ha respinto il ricorso del Comune dell’Aquila conferma la limpidezza delle procedure che il dipartimento delle Politiche per la famiglia della presidenza del Consiglio ha seguito per assegnare i cosiddetti fondi Giovanardi”.

Lo afferma in una nota l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi. “Purtroppo – aggiunge Giovanardi – un secondo ricorso verrà discusso soltanto nel mese di dicembre e nel frattempo risorse preziose per le zone colpite dal terremoto dovranno continuare a rimanere inutilizzate a palazzo Chigi. Sono convinto che alla fine di questa vicenda e di altre, come quella che ha tentato di infangare l’immagine del vescovo Giovanni D’Ercole, rimarrà soltanto visibile l’incredibile accanimento di chi, tramite denunce e ricorsi infondati, ha intralciato e continua a intralciare la ricostruzione dell’Aquila”.

PEZZOPANE:”SIAMO SCONCERTATI, PRESENTEREMO APPELLO”

“Presenteremo appello, come Comune dell’Aquila, contro la sentenza del Tar del Lazio che ha respinto il nostro ricorso sulla vicenda dei fondi per le Politiche della Famiglia”. Lo afferma l’assessore Stefania Pezzopane. “Siamo sconcertati – aggiunge –  da questa decisione che lascia insoddisfatti, perplessi e dubbiosi rispetto alle questioni da noi sollevate. 

La verità è che la nostra città è stata scippata di risorse che sono vitali, in questo momento storico, per la nostra comunità e per il nostro territorio.Questo è un dato incontrovertibile e, contro questa ingiustizia, noi faremo valere fino in fondo le ragioni dell’Aquila e degli aquilani.

La nostra è una battaglia per la città e per i diritti e, del resto, non siamo stati l’unico ente a ricorrere contro quella graduatoria che, se soddisfa Giovanardi, non soddisfa certo i cittadini aquilani.
Per questa ragione riteniamo tanto più ignominiose e fuori luogo le esternazioni e le strumentalizzazioni di chi non ha perso occasione per insultare gli aquilani i quali, lo ricordiamo, sono la parte lesa di questa vicenda e coloro ai quali sono stati sottratti fondi in un momento in cui l’emergenza sociale e il fabbisogno delle famiglie sono ormai a livelli di guardia”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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