L’AQUILA- L’opposizione boccia senza mezzi termini la legge Barca, quella sulla ricostruzione dell’Aquila che il parlamento sta per varare. Lo fa con un avvertimento: attenzione, dice, che si tratta di un bluff; inoltre il governo, con questo provvedimento, vuole accentrare tutta la ricostruzione del capoluogo e nel momento in cui parla di ‘contributo’ invece che di ‘indennizzo’ com’e’ stato finora, mette in crisi il 90 per cento dei consorzi del centro storico che hanno già pronti i progetti e rischiano di rincominciare tutto daccapo. Di più. La bocciatura riguarda la posizione dell’amministrazione Cialente che starebbe per lasciarsi sfuggire di mano la ricostruzione della città, e l’azione di contenimento dei parlamentari Lolli, De Angelis e Masntini che hanno presentato sì degli emendamenti, ma che non “hanno ottenuto un bel nulla”, ha detto Giorgio De Matteis leader dell’’Aquila Città Aperta”, presente in conferenza stampa con Luigi D’Ercole (Prospettiva 2022), Raffaele Daniele e Piero Di Piero (Udc), e Daniele Ferella (Tutti per L’Aquila).

DE MATTEIS: “COMUNE INADEMPIENTE”

De Matteis si è soffermato sul debito di 30 milioni che il Comune ha chiesto di ripianare al governo di Roma. “Per due anni- ha detto- il governo è intervenuto. Oggi è restio a farlo, perché all’origine c’è il rapporto degli ispettori del Ministero dell’Economia e finanza (Mef) che non è certo tenero col Comune dell’Aquila. E questa situazione graverà pesantemente sull’azione futura dell’amministrazione. In passato ci si sarebbe stracciati le vesti, con cortei a Roma, e proteste a non finire. Oggi niente di niente. Il Comune è di fatto colluso col governo”.

DI PIERO: IL GOVERNO VUOLE TOGLIERCI DI MANO LA RICOSTRUZIONE

Piero Di Piero ha parlato con molto realismo. “Gli interventi sulle seconde case del Centro storico è un bluff- ha detto- La ricostruzione delle parti comuni era prevista dalle vecchie ordinanze, ma il pericolo è rappresentato laddove si passa dall’ ‘indennizzo’ al ‘contributo’. L’indennizzo (cioè il finanziamento ai privati per la ricostruzione ndr) permetteva ai cittadini di intervenire rapidamente, il contributo impone in molti casi l’intervento pubblico, è più macchinoso e gli aquilani che hanno già costituito i Consorzi per il centro storico, rischiano di impantanarsi con la nuova normativa”. Al posto del Commissario, insomma, ci sarà il governo di Roma a decidere, con quali vantaggi (vataggi?) è tutto da vedere (G.D.R.).

 

 

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