L’AQUILA – Presunte minacce a Romano Gargarella. Il giudice per le indagini preliminari avrebbe ricevuto anonimamente attraverso un plico fatto recapitare negli uffici giudiziari dove ha anche sede la Procura della Repubblica dell’Aquila, una busta anonima con all’interno tracce verosimilmente di sangue  Una vicenda, scrive “Il Messaggero”, che non trova altri precedenti e per questo motivo seguita dai vertici del Tribunale, della Procura e della Prefettura, per la quale si sta vagliando anche l’ipotesi di mettere il magistrato  sotto scorta. Non si sa da quale caso giudiziario sono scaturite le minacce al magistrato che per tredici anni circa ha svolto il ruolo di giudice giudicante prima di passare al ruolo anch’esso molto delicato di giudice per le indagini preliminari (che divide con il collega Marco Billi) e di Gup.

Gargarella, soprattutto dopo i tragici accadimenti legati al terremoto, si è occupato di vicende molto importanti e delicate che hanno abbracciato la Regione Abruzzo, essendo L’Aquila competente territorialmente anche per investigazioni che riguardano la Direzione distrettuale antimafia (Dda). Al momento tutto si fonderebbe solo su un sospetto anonimo. Sul fatto indagano gli agenti della sezione di polizia giudiziaria della Polizia di Stato, in servizio in Procura e i colleghi della Polizia Scientifica. Si sta valutando se disporre la scorta per il  giudice Gargarella.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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