L’AQUILA- Qualcuno minimizza, qualche altro fa battute, ma da scherzare c’è poco. A un mese dal ballottaggio stravinto da Massimo Cialente e dal centrosinistra, la compagine del sindaco appare già frammentata. Dopo i distinguo all’atto della formazione della giunta, con l’’Aquila Oggi’ passata all’opposizione per meri interessi di bottega, il primo cittadino deve fronteggiare la ‘rivolta’ dei Cattolici Democratici di Arduini che reclamano una presidenza di Commissione in concorrenza con Rifondazione comunista. Gli uomini dell’ex vice sindaco minacciano addirittura di mandare in crisi la giunta. Parola grossa è ovvio, dal sapore stantio, che Cialente ha bocciato come “residuato della vecchia politica”, minacciando di ricorrere, questa poi, a un bel sorteggio qualora non si riuscisse a trovare un accordo. Sì, un bel sorteggio tra liste concorrenti, in caso il vecchio manuale Cencelli, tanto bistrattato ma sempre in auge, noi riesca in qualche modo a dare la soluzione sperata. Idea bislacca, quella del sindaco, inappropriata come sta dimostrando d’essere tutta la compagine governativa, certamente da lotteria di paese durante la fiera. Sì i nostri governanti stanno proprio esagerando in questo balletto di poltrone. Ma Cialente ha ragione da vendere quando afferma che con tutto quel che c’è da fare all’Aquila, ci mancava solo la rissa in corso attorno a una presidenza di Commissione, disputa dal forte sapore democristiano dei tempi andati che ritorna sempre quando si cerca di cambiare musica, ma i suonatori sono sempre gli stessi. E allora? Un consiglio che può sembrare ovvio, ma è certo utile. Il sindaco tiri diritto, non stia a sentire nessuno, meno che meno Arduini e i suoi uomini che vengono dalla stessa scuola, guarda caso, di Giorgio De Matteis che almeno certi mezzi, leciti, li utilizza per fare l’opposizione e non fa parte della maggioranza. Non guardi in faccia nessuno Massimo Cialente, dia la presidenza di commissione a chi ritiene il più adatto anche dal punto di vista, perché no, degli equilibri politici. Se i Cattolici democratici non ci vogliono stare, fatti loro, ma non crediamo che possano mettere a repentaglio la stabilità della nuova amministrazione. Sarebbe davvero assurdo, ad un mese dalle elezioni di maggio.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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