L’AQUILA – Non ci sta il professor  Giuseppe Centauro, responsabile scientifico del Dipartimento di Costruzioni e Restauro dell’ateneo fiorentino, a tacere sulle accuse che ritiene infamanti, mosse dal comune dell’Aquila a proposito del ‘copia e incolla’ di uno studio dell’Università di Firenze sul piano di ricostruzione dell’Aquila.

In particolare Centauro ce l’ha con l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano. E insiste subito sulla richiesta che vengano tolte, immediatamente,dallo stesso piano di ricostruzione tutte le tavole prodotte dall’università perché “Il problema è di democrazia e di ruoli” che il comune non ha rispettato. “La nostra richiesta – interviene il direttore del dipartimento, professor  Mario De Stefano  –  è quella di cancellare da questo piano le nostre tavole”.

“Le tavole – spiega il professor  Giuseppe Centauro – fanno parte di fatto dei documenti che costituiscono il pacchetto delle norme e delle disposizioni. Togliendo una norma, anche una sola tavola, sicuramente il piano va ridiscusso in termini formali. Ora noi, stiamo procedendo a garanzia dei nostri diritti, ma i tempi tecnici sono lunghi. Quando siamo venuti qua fa eravamo eroi, siamo arrivati subito dopo il sisma i miei studenti  e io, a mie spese, oggi i risvolti sono tristi, questa boutade a noi non toglierà nulla, ma impedirà a dei ricercatori di prendere borse di studio.

Stando alle considerazioni fatte da Centauro, il piano di ricostruzione dell’Aquila è stato montato abbastanza frettolosamente.  “Io ho visto le mie tavole facenti parte di un indice come elementi allegati formativi, principali, come strumento ‘stralcio’ attuativo e mi sono allarmato. Noi non ci assumiamo la responsabilità di quelle tavole inserite in quel piano”

Il problema vero, secondo il direttore del dipartimento, professor  Mario De Stefano, è l’assunzione di responsabilità che inconsapevolmente si sono accollati gli estensori dell’elaborato, cioè i ‘famosi’ esperti incaricati dal Comune. “Il che è al di fuori del perimetro di collaborazione scientifica, ma sono aspetti di carattere giuridico che in altre sedi verranno approfonditi”. Resta il fatto che una elementare correttezza istituzionale avrebbe richiesto una consultazione a valle, della quale l’Università di Firenze si sarebbe riservata l’opportunità di dare ‘gratuitamente’ consigli all’amministrazione per “rendere quelle tavole compatibili con il piano di ricostruzione”.

Per rispondere all’assessore Pietro Di Stefano, Centauro aggiunge:” Di Stefano ha letto una parte del protocollo, ha omesso l’articolo 4 che recita: previo accordo tra le parti. Ma un prodotto che è A non può diventare C”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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