L’AQUILA- Passate le elezioni cominciano a venire al pettine tutti i nodi lasciati irrisolti dalla passata amministrazione. Non solo: sarebbero, anzi sono alle porte provvedimenti che contrastano con certe posizioni della prima giunta Cialente, e che ora risultano del tutto ribaltate.
L’ultima riguarda l’autonoma sistemazione alle persone in regime di assistenza post sisma, perché, diciamolo subito, di fronte al numero degli alloggi del progetto Case e dei Map che si sono liberati, molte famiglie saranno private del Cas e invitate a occupare le nuove residenze, anche quelle che si renderanno disponibili.
Gli alloggi liberi , ad oggi, sono 166, ma aumenteranno nelle prossime settimane via via che le famiglie potranno riprendere possesso delle abitazioni ristrutturate.
Si diceva delle contraddizioni della giunta Cialente. Ricordate la direttiva Cicchetti? Quella che faceva riferimento all’ordinanza 3917 del 2010 e che stabiliva che il contributo di autonoma sistemazione dovesse cessare per quelle famiglie che potevano essere trasferite negli alloggi del Progetto Case o nei Map? Bene, contro questa direttiva la passata amministrazione, in testa l’assessore Pelini rimasto al suo posto con quella attuale, fece fuoco e fiamme.
Furono presentati ricorsi anche da avvocati che tutelavano interessi privati. Tutto questo è storia recente. Oggi, passate le elezioni, la giunta Cialente, fa macchina indietro e dice in sostanza le stesse cose che diceva Cicchetti. A mano a mano che si liberano Map e Case, queste devono essere occupate da chi è in autonoma sistemazione. Con quali priorità, è l’amministrazione che deve stabilirlo se non lo ha già stabilito. Va detto, tanto per inciso, che nel mese di aprile, lo Stato ha speso 2 milioni e 600.000 euro per l’autonoma sistemazione.
Questa somma va diminuita drasticamente di pari passo con le nuove disponibilità nelle Case e nei Map. I soldi così risparmiati possono essere utilizzati nella ricostruzione. C’è poi una considerazione non secondaria. Il terremoto dell’Emilia ha disegnato altre priorità. E’ lì che il governo deve intervenire subito per riavviare le attività produttive che rappresentano un punto di Pil (prodotto interno lordo nazionale). E’ questa la prima cosa che il ministro Barca dirà ai nostri amministratori quando sarà all’Aquila nei prossimi giorni.
E che, cioè, la festa è finita e gli aquilani dovranno cominciare a tirare la cinghia. Cialente, il nostro sindaco, avrebbe fatto bene a dirlo subito e non a tenere tutto sotto coperta aspettando che spassassero le elezioni.