L’AQUILA – Si è aperto con un messaggio di solidarietà alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dal recente sisma il secondo Salone della Ricostruzione. Il taglio del nastro oggi alle 10 ha segnato il decollo ufficiale presso l’Aeroporto dei Parchi di Preturo a L’Aquila, della più importante vetrina espositiva d’Abruzzo per il settore delle costruzioni, organizzata da ANCE Abruzzo insieme alle sue territoriali e da Carsa, in partnership esclusiva con Bologna Fiere-Saie.

A tagliare il nastro insieme ai promotori del Salone, il presidente della Regione Gianni Chiodi e il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, alla sua prima uscita pubblica dopo la rielezione. Subito dopo la visita degli stand già operativi dell’esposizione, i commenti ufficiali che hanno dato il via anche agli appuntamenti culturali dell’evento, di cui l’edizione 2012 è particolarmente ricca.

“Le maestranze e le imprese sono pronte, L’Aquila deve diventare un riferimento importante per tutta la filiera dell’edilizia, un esempio di ricostruzione autonoma – così il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente – Entro un anno deve iniziare la sfida più difficile, ricostruire il centro storico, per farlo dovremo usare intelligenza e nuove tecnologie, nuovi materiali. Il Salone rappresenta un momento di grande rilevanza, che deve consolidarsi ulteriormente come appuntamento fisso per L’Aquila e l’Abruzzo e guardare anche oltre. La presenza di una delegazione libica nei giorni dell’evento è un esempio importante”.

Ricostruzione non solo materiale: “Questa edizione è partita superando tutte le difficoltà, con l’intento forte di dare un segnale alla regione e alla filiera – aggiunge il presidente regionale ANCE Antonio D’Intino – Questo conta ed è quello che abbiamo cercato di ottenere, aprendo le porte anche alla ricostruzione sociale. Il Salone risponde a questa necessità ed è anche un luogo d’incontro per la filiera, un luogo di cultura, dove si fa sociale, perché L’Aquila possa rinascere completamente. Le istituzioni devono dare risposte, la Regione deve recepire il decreto attuativo del 2011 dell’ex governo Berlusconi su cui scontiamo nove mesi di ritardo e che per l’Abruzzo è fondamentale per ripartire. Con questi strumenti, la filiera potrà riassorbire i 12mila lavoratori in mobilità che sono una fetta determinante del comparto”.

Invito subito raccolto dal presidente Chiodi: “Faremo la legge che aspettate – ha detto – Viviamo una situazione complessa. Nulla è facile in questo momento. Per via della crisi che è l’effetto del tramonto del modello di welfare europeo e se non si agisce su quello non ne usciremo. La ricostruzione in questi tre anni c’è stata, lo si percepirà nei prossimi due anni con l’apertura di tutti i cantieri, un traguardo a cui non si sarebbe arrivati senza gli ultimi due anni impiegati a vincere la burocrazia. Poi la ricostruzione apparterrà agli enti locali, il soggetto di missione l’ha avviata ed ha esaurito il suo compito. Un anno e mezzo per la fase di emergenza e un altro anno e mezzo rallentato dalle campagne elettorali. Oggi abbiamo tempo per pensare solo a ricostruire e il Salone è un segnale positivo, di successo per la filiera”.

“Il Salone è una scommessa che deve accompagnare tutto il processo di ricostruzione – ha aggiunto Gianni Frattale, presidente ANCE L’Aquila – La Città non deve pretendere un posto di centralità nel panorama italiano, ma dobbiamo meritarla. Lo faremo attraverso unione e compattezza di tutto il settore, usando le risorse per ricostruire”.

“Abbiamo voluto che questa edizione si svolgesse a Preturo, perché possa decollare insieme all’Aeroporto dei Parchi che ci ospita, perché il suo sviluppo possa essere un segnale positivo di partenza per l’intera economia aquilana – ha sottolineato il coordinatore generale del Salone Roberto Di Vincenzo – Ci sono due elementi di grande concretezza che accompagnano questa edizione: ieri il Salone ha ospitato i primi Stati generali delle costruzioni e in chiusura, il 27, sarà il luogo di riunione del tavolo tecnico con la partecipazione del Ministero della Coesione Territoriale. Questo perché è un evento dinamico, che segue e seguirà la ricostruzione in tutte le sue fasi. L’altro elemento innovativo è il concetto di ricostruzione sociale, che noi abbiamo rappresentato sia con il sostegno all’Aquila Rugby 1936, attraverso l’iniziativa di raccolta fondi “Un sorriso per L’Aquila” a cui ha risposto anche la Pescara Calcio, consegnando al team le maglie dei suoi calciatori di punta, sia ospitando per la prima volta le istituzioni culturali aquilane, che sono un elemento di forza che deve aprirsi a tutto il territorio e diventare importante come impresa che produce cultura. Una squadra, che dovrà dimostrare che lavorando insieme si può uscire dalla crisi”.

“Crediamo nel Salone e siamo coinvolti con tutto il mondo edilizio – così l’amministratore delegato di Bologna fiere-Saie Giovanni Giuliani – Una partnership che ci riguarda con Ricostruiamo l’Italia, il titolo che abbiamo scelto assieme a Carsa per la 48esima edizione del Saie in programma a Bologna dal 18 al 21 ottobre e che ha nel Salone dell’Aquila un input importantissimo”.

“Dal primo marzo abbiamo la gestione dell’aeroporto e stiamo lavorando per l’apertura al traffico commerciale – ha aggiunto Giuseppe Musarella Amministratore delegato della società XPress che gestisce lo scalo – siamo al Salone anche come espositori per presentare il nostro progetto per far decollare la struttura”.

“Oggi l’Abruzzo delle costruzioni si riunisce in una sola città – ha affermato Lorenzo Santilli, presidente della Camera di Commercio aquilana e voce di Unioncamere, che sostengono l’edizione 2012 dell’esposizione – Vogliamo rappresentare un nuovo avvio per costruire un nuovo Abruzzo”.

Il Comune dell’Aquila presenta il suo piano di ricostruzione del centro storico


Partenza operativa della sezione culturale del Secondo salone della Ricostruzione con il convegno “Dall’emergenza alla ricostruzione, alla riqualificazione, allo sviluppo economico-sociale dei territori colpiti dal sisma”, organizzato dai sindaci del cratere in collaborazione con l’Associazione Abruzzese di Roma.

Presente la prima linea dei sindaci dei Comuni del cratere, che chiedono tempi migliori e una minore burocrazia perché la ripartenza sia di tutti, i primi cittadini di Pizzoli, San Pio delle Camere, Montorio al Vomano, Goriano Sicoli, Bussi, Castel del Monte, Rocca di Mezzo e Barisciano. All’incontro ha partecipato anche il Comune dell’Aquila con Pietro Di Stefano, già assessore della prima giunta comunale aquilana del sindaco Massimo Cialente, rieletto alla guida della città che ha scelto il Salone per la prima presentazione pubblica del Piano di Ricostruzione dei centri storici dell’Aquila e delle frazioni.

“I sindaci hanno giocato un ruolo essenziale nelle prime fasi della ricostruzione e hanno un ruolo chiave per il futuro. Eravamo consapevoli della necessità di darci una struttura già nell’autunno del 2009 – ha detto Emilio Nusca, coordinatore delle Aree omogenee – Questo terremoto ha al suo interno un problema di fondo, l’aver colpito L’Aquila che ha giustamente assorbito tutto quello che aveva da assorbire, malgrado avessimo problemi anche noi piccoli comuni. La nascita delle nove aree omogenee ha consentito di affrontare il problema di tutto il territorio e insieme hanno costituito il filo conduttore delle problematiche dei piccoli comuni. Presto avremo occasione di ribadirlo al ministro Barca e diremo la nostra su come dovrà essere organizzata la ricostruzione”.

Ha fatto una disanima cronologica di tutte le leggi, decreti e norme che hanno “frenato” la partenza della ricostruzione l’assessore Di Stefano, illustrando il piano di ricostruzione del centro storico aquilano: “È un piano fatto in casa ed è più trasparente per questo, realizzato dai dipendenti anche precari del comune dell’Aquila, che sono tecnici bravi e giovani e che saranno anche loro classe dirigente di questo territorio – ha rimarcato presentando il documento – Il Piano ha un approccio flessibile che risponde alla normativa urbanistica vigente per accelerare gli interventi anche diretti, come richiesto dai cittadini. Al momento sono fuori dalle abitazioni 34.670 persone, per oltre l’80 per cento si tratta di residenti dell’Aquila, il 40 per cento della popolazione del centro storico. La nostra strategia prevede: norme flessibili che consentono di andare avanti progressivamente, lo stralcio degli interventi diretti del Capoluogo e delle frazioni e progetti strategici anche per la ripresa socio-economica della città. Le risorse da cui ripartire sono costituite dal patrimonio artistico e storico della città, dalle sue eccellenze formative quali Università e Laboratori del Gran Sasso, le risorse ambientali e i parchi, l’offerta culturale e la vicinanza con Roma. L’obiettivo è quello di far rivivere il centro storico, garantire la qualità urbana della città dentro e fuori il centro, risollevare il sistema produttivo locale cogliendo le opportunità post sisma – ha concluso Di Stefano –  Per farlo decollare servono risorse umane per tutta la filiera, sburocratizzazione, l’erogazione dei fondi disponibili sia per i sottoservizi che per lo studio del sottosuolo. Richieste che il sindaco Cialente, una volta rieletto, ha portato al ministro Barca. La sfida si vince se L’Aquila non viene tenuta a terra com’è stato in questi anni”.

Centralità per gli enti pubblici, un nuovo ruolo dei sindaci e della Regione Abruzzo, una maggiore sburocratizzazione dei processi nei rapporti fra Sindaci e Commissario della ricostruzione, hanno chiesto i primi cittadini del cratere intervenuti al convegno, determinati ad unirsi a livello locale, non solo per rispondere all’esigenza imposta dalle nuove normative del Governo, ma per contare di più sui tavoli in grado di portare a regime il cantiere più grande d’Europa.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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