L’AQUILA- Si è parlato di ferrovie in Consiglio regionale, della direttrice adriatica Brindisi-Pescara-Bologna, della Roma-Avezzano-Pescara e anche della Sulmona-Carpinone e della Avezzano-Sora. Insomma si è discusso di tutto e di più. Alla fine è stata votata una mozione ‘bipartizan’ per dire a Trenitalia di aumentare gli standard di comodità, le linee, le fermate, ridurre i tempi di percorrenza, modernizzare i convogli . Ma neppure un rigo hanno scritto i consiglieri regionali sulla Sulmona-L’Aquila-Terni. Come se questa tratta ferroviaria fosse stata smantellata o mai costruita. Si dirà: pochi passeggeri. Oppure: chi prende più il treno per andare da Sulmona all’Aquila o dall’Aquila a Rieti? Ma allora, ci chiediamo, che fine hanno fatto i cento milioni delle Ferrovie per potenziare questa linea? C’erano, come sembra, o non c’erano? E se c’erano, che fine ha fatto il progetto della ‘metropolitana di superficie’, i trenini veloci che dovevano collegare il comprensorio est a quello ovest, e cioè S. Demetrio a Sassa passando ovviamente per  L’Aquila? Un intervento, questo, del post terremoto che non ha trovato spazio nei discorsi dei due candidati a sindaco. Una volta sola ne ha parlato il sindaco uscente, poi più nulla. Bocca cucita. E’ stato forse buttato a mare quel progetto? E se sì, perché mai? Gli aquilani che stanno per votare al ballottaggio, vorrebbero saperlo. O si tratta, forse, di una delle storie del dopo terremoto, una stagione in cui i progetti nascono e muoiono nel giro di poche settimane? Sarebbe giusto saperlo perché quei cento milioni, almeno all’inizio, c’erano davvero. Non vorremmo che fossero finiti, invece,  nel mare di tagli e degli altri provvedimenti di questi ultimi mesi. Tagli e restrizioni che stanno bloccando la crescita del nostro Paese e la rinascita di questa città.

 

 

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