L’AQUILA –  Si è svolto questa mattina l’incontro con il Presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, l’Assessore alle Politiche del Lavoro Paolo Gatti, dell’Assessore alle Politiche Culturali Luigi De Fanis, i capigruppo del Consiglio ed i firmatari della risoluzione dello scorso 28 dicembre ed i rappresentanti delle 26 Imprese Culturali del FUS abruzzesi.

Dopo un primo intervento dei delegati Lucio Fumo Amministratore Delegato dell’Ente Manifestazioni Pescaresi, Antonio Massena Direttore Artistico del Teatro d’Innovazione L’Uovo e Giorgio Paravano Segretario Generale dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese, in cui si spiegava per quale motivo non è più possibile oltrepassare il mese di giugno senza aver ottenuto una risposta concreta all’appello che va ormai avanti dallo scorso mese di dicembre del 2011che chiedeva alla Giunta regionale di riprestare i fondi del 2008. Al fianco delle Imprese culturali l’Assessore Luigi De Fanis che chiede aiuto in sede di Consiglio per ottenere dei fondi che sono stati tagliati al suo assessorato negli ultimi mesi e anni: “Tengo a precisare – interviene – che stiamo parlando di leggi di settore che servono a finanziare alcuni degli enti più importanti e longevi della nostra regione e che si tratta, tra le altre cose, di posti di lavoro e non soltanto di musica, danza e prosa”. A questo proposito gli fa eco l’Assessore Gatti che operativamente ha fissato un incontro informale di lavoro con i delegati per il prossimo giovedì 17 maggio per parlare di un progetto che sta impostando la Regione con i fondi POR FSE dal titolo l’Abruzzo fa spettacolo. La necessità è quella di reperire fondi per tornare almeno all’erogazione del 2008, da quel momento il settore ha subito un taglio verticale pari al 75%. Propositivo anche l’intervento di Camillo D’Alessandro, capogruppo del PD che parla di riprogrammazione dei Fondi FAS ed i CIPE e propone l’ingresso dei rappresentanti delle Imprese nel Patto per lo Sviluppo. Emilio Nasuti, presidente della I Commissione propone un recupero di fondi dal versante turistico convocando una riunione commissione finanza e bilancio della regione da lui presieduta per il prossimo mercoledì 23 maggio.

Luca Ricciuti, Presidente della II Commissione, fra i firmatari della risoluzione con Riccardo Chiavaroli, Luigi De Fanis, Giorgio De Matteis e Di Bastiano, ripropone come unica possibilità immediata la risoluzione proposta in cui si richiede una variazione di bilancio in base all’ingresso di fondi, da accertare a breve, da parte del Governo Regionale.

Particolare attenzione al tema è stata espressa dai Consiglieri Acerbo e Constantini, quest’ultimo intervenuto sull’aspetto emergenziale che dovrebbe ormai cedere il posto ad una riprogrammazione strutturale del settore.

 La chiusura dell’incontro è stata affidata al Presidente Nazario Pagano:

“ Sono da sempre molto vicino alla cultura e comprendo il momento davvero complesso che stiamo affrontando. I vostri interlocutori sono i capigruppo e credo che oggi abbiamo già dimostrato di essere propositivi, uscite con alcuni tavoli di lavoro già fissati come la proposta dell’Assessore Gatti e quella di D’Alessandro che faccio anche mia. L’Abruzzo è ancora in una condizione poco propizia, ci è entrata prima delle altre regioni  e sono sicuro che presto potremo uscire da questo empasse per evitare che l’Abruzzo sia ultima come regione sensibile alla cultura”.

 Perché siamo qui oggi.

In seguito alla nostra prima conferenza stampa, il 28 dicembre del 2011 è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale una risoluzione per il reintegro dei finanziamenti al Sistema culturale dello spettacolo dal vivo abruzzese (in allegato alla cartella stampa) a firma dei Consiglieri Ricciuti, De Fanis, R. Chiavaroli, De Matteis e Di Bastiano. L’impegno da parte della Regione era di attendere il mese di aprile per ottenere Fondi dal Governo centrale che sarebbe stati destinati, risoluzione alla mano, all’attività dello spettacolo dal vivo degli enti ed associazioni culturali finanziati dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo).

 Alcune considerazioni sulla situazione in Italia ed in Europa

A dimostrazione che soprattutto negli ultimi mesi la cultura è stata posta in primo piano come volano per la ripresa del nostro Paese l’autorevole quotidiano economico Il Sole 24 Ore ha proposto, nel mese di febbraio, dalle sue pagine rosa Il Manifesto per la Costituente della Cultura e sempre più spesso riporta opinioni riguardo ad una maggiore ripresa economica se soltanto si riuscisse a trovare la strada per rendere la cultura e lo spettacolo vere imprese, dal momento che investire in cultura aumenterebbe il PIL.

Come se non dovesse bastare sempre più spesso ci sono studi commissionati da fondazioni italiane e dall’Unione Europea in cui si parla di crescita con lo sviluppo della cultura. Qualche breve esempio per documentare le nostre tesi:

–         La ricerca promossa dalla Fondazione per le Qualità Italiane Symbola e Unioncamere “L’Italia che verrà – Industria culturale, made in Italy e territori ,capofila Ermete Realacci, in cui si descrive quali sono le vie per riposizionare il sistema culturale italiano rendendolo vincente e produttivo soprattutto in base alle qualità italiane non riproducibili all’estero.

–         La Commissione Europea nel 2010 ha proposto il Libro Verde “Le industrie culturali e creative” altra autorevole fonte per lo sviluppo e l’investimento sulla cultura.

–         La KEA soggetto che si occupa di Affari Europei ha stilato nel giugno 2010 un documento netto e preciso sulla Promozione di investimenti sulla cultura e la creatività. La ricerca Kea afferma che le Regioni sono nella miglior posizione per valorizzare i bisogni del settore eprovvedervi con risposte ritagliate su misura, non solo perché alcuni prodotti culturali hanno una dimensione territoriale, ma anche perché le Regioni conoscono il loro potenziale creativo e possono perciò meglio indirizzare gli aiuti ai settori prioritari, non solo in termini di finanziamenti, ma sempre più offrendo servizi di consulenza e di formazione e soprattutto favorendo la creazione di reti con investitori locali.

 Proprio dalle altre regioni arriva un forte imput su come occuparsi di promozione sul territorio relativamente alla cultura ed allo spettacolo dal vivo, la Regione Lombardia ci sembra la più avanzata nel settore in cui emerge come sia chiaro lo studio approfondito di queste linee guida. Anche la Regione Toscana con il suo Piano della Cultura 2012-2015 sembra abbastanza propositiva riguardo all’argomento, primato assoluto alla Regione Piemonte che destinerà il 30% dell’Iperf al settore della cultura (in allegato alla cartella stampa).

Questo soltanto per guardare a chi ha fatto della cultura una ragione di sviluppo territoriale.

 L’impegno è profuso anche da parte di Enti come Federculture che il prossimo 8 maggio, insieme alla Camera di Commercio di Roma, proporrà un convegno dal titolo Cultura Impresa e Territorio relativo all’economia romana, fulcro del Paese.

 Il rischio c’è ancora.

Il rischio che si arrivi in Abruzzo al blocco delle attività dello spettacolo c’è, è un timore diffuso negli Enti e nelle Associazioni culturali abruzzesi.

Con gli ulteriori tagli per il 2012 si andrebbe a gravare sulle già scarne risorse messe a disposizione per il 2011. Per questo motivo è nata l’esigenza di un incontro con Associazioni ed Enti al fine di rendere partecipe gli organi d’informazione dei dati raccolti per l’appello: “La cultura non è un lusso, ma una necessità (per tutti)”.

 Qualche dato generale

Nel 2005 la Regione Abruzzo “spendeva” € 13.544.000,00 in contributi per Enti ed Associazioni culturali. Nel 2006 ne “spendeva” 14.305.000,00. Dunque il trend della “spesa”, nei primi anni presi in esame, era positivo.

Dal 2006 ad oggi la cultura in Abruzzo ha perso il 76% dei contributi destinati allo spettacolo dal vivo.

 Nel 2011 è stato applicato un taglio lineare medio del 65% che ha toccato sia Enti che producono spettacoli e concerti sia quelli che li promuovono e distribuiscono sul territorio.

 Qui di seguito riportiamo uno specchietto rilevato dai dati Istat per gli anni 2008 e 2009 ed è già chiaro come sono calati i dati relativi alle rappresentazioni.

*Rappresentazioni teatrali e musicali, biglietti venduti e spesa al botteghino per regione – Anni 2008 e 2009 (spesa totale e per abitante in euro)

REGIONI              

 Rappresentazioni

 

 Biglietti venduti

 

Spesa al botteghino

 

 

N.

Per 100.000 abitanti (a)

 

N.

Per 100.000 abitanti (a)

 

Totale
(in euro)

Per abitante
(in euro) (a)

 

 

 

Abruzzo 2008

3.497

263

 

488.359

36.737

 

6.664.799

5,01

 

Abruzzo 2009

2.515

188

 

421.391

31.523

 

5.419.472

4,05

 

                                   

 

*Fonte: Elaborazioni Istat su dati Siae (Società italiana autori ed editori)

 Cosa comporta il taglio? Chiusura da parte del MIBAC

Nel 2011 per musica e teatro il MIBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) ha erogato contributi per € 4.142.000,00.

Oltre ad assottigliare ulteriormente le già scarne risorse di chi opera nel campo della cultura e, nello specifico, dello spettacolo dal vivo, altri tagli da parte della Regione Abruzzo comporterebbero l’impossibilità di accedere ai finanziamenti ministeriali messi a disposizione dal MIBAC. Questo trend negativo comporterebbe, evidentemente, la chiusura non soltanto delle realtà più piccole ma anche di quelle considerate più solide. L’accesso al FUS* è possibile se almeno il 50% dei contributi generali  derivano da contributi locali, altrimenti il MIBAC non eroga la restante parte che gli spetta.

*La legge 30 aprile 1985, n. 163 “Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo” è la prima e unica iniziativa legislativa della Repubblica Italiana che si impegni a disciplinare tutti i settori dello spettacolo. Con questa legge, quindi, il settore dello spettacolo diventa oggetto di una normativa unitaria con l’istituzione del Fondo Unico dello Spettacolo, che ha il duplice scopo di riordinare gli interventi finanziari a favore dell’intero settore dello spettacolo e di conferire disciplina unitaria a tali interventi.

 La cultura come impresa che arricchisce il territorio

Ormai stanchi di spiegarlo vogliamo, con un paio di concetti scarni, far comprendere come la cultura considerata nell’accezione più ampia del termine sia una vera e propria impresa che dà lavoro non soltanto ad artisti e musicisti ma a molte figure professionali che lavorano grazie alle realtà distribuite sul territorio.

  • Sono 1200 circa i lavoratori dello spettacolo che operano in Abruzzo (tra artisti,  musicisti e addetti del settore)
  • Cospicuo e articolato l’indotto che si crea intorno agli spettacoli ed agli eventi proposti nelle Stagioni teatrali, musicali, coreutiche e liriche.

–         Ristorazione, alloggio, mobilità, etc. Il pubblico di ciascun spettacolo, per il solo fatto di “uscire di casa” (se si tratta di residenti) o di spostarsi dalla propria città di residenza alla località dove si svolge l’evento, crea movimento e “affari” nei pubblici esercizi (bar, ristoranti, tabaccai, alberghi, benzinai, etc.).  Si può ragionevolmente stimare che, sui 6 milioni di euro spesi mediamente in Abruzzo negli ultimi anni per assistere a spettacoli dal vivo, il pubblico abbia speso almeno un altro 30% (circa 2 milioni di euro) per ragioni “indotte”.

–         La stanzialità di artisti e tecnici. Gli artisti e i tecnici impegnati in attività di produzione “consumano” quota della loro busta paga in loco.

  • Le attività amatoriali e gli eventi estemporanei. In Abruzzo ogni anno si organizzano “eventi” culturali (festival, rassegne, etc.) spesso di precaria continuità. Così come sono numerosi i gruppi (corali, musicali, teatrali, etc.) più o meno amatoriali che sopravvivono stentatamente anche se assolvono ad una importante funzione sociale, consentendo a molte persone di svolgere, comunque, un’attività artistico-culturale e creando “movimento” nel territorio, grazie agli spostamenti di gruppi consistenti di fedelissimi “fans” che li seguono da una località all’altra. Si tratta di realtà significative che non vanno ignorate.

 Federculture

Promotore di questo appello è il Presidente dell’ISA Antonio Centi, coordinatore abruzzese di Federculture. A questo proposito era doveroso presentare l’ente per le sue funzioni.

 Federculture è l’associazione nazionale dei soggetti pubblici e privati che gestiscono le attività legate alla cultura ed al tempo libero.

Federculture opera come sistema-rete per accompagnare i processi di crescita e di sviluppo del settore, in una logica di qualità, efficienza ed economicità.
Obiettivo della Federazione è coadiuvare le realtà locali nella promozione di una gestione efficiente ed efficace di musei, teatri, impianti sportivi, biblioteche, parchi, aree archeologiche e sistemi turistici.

Federculture nasce nel giugno del 1997 con 13 soci fondatori.

Oggi la federazione conta circa 200 associati, tra regioni, province, comuni, aziende, consorzi, fondazioni, istituzioni, società e associazioni, rappresentativi delle più significative realtà nazionali operanti nel settore con le quali promuove lo sviluppo dell’efficienza e della qualità dei servizi.

Costituzione Italiana

Art. 9 – La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

CONSIGLIO ABRUZZO: IMPRESE CULTURALI DEL FUN INCONTRANO CAPIGRUPPO

Le imprese culturali abruzzesi del Fus hanno incontrato, questa mattina, i Capigruppo del Consiglio regionale per affrontare le problematiche del settore culturale regionale. All’incontro hanno partecipato anche gli assessori regionali con delega a Cultura e Politiche del Lavoro. 

«Il problema è reale e deve essere affrontato con urgenza – osserva il Presidente del Consiglio regionale – Mi farò portavoce a rappresentare le istanze degli imprenditori del settore al Presidente Chiodi. L’obiettivo – aggiunge – è individuare un percorso veloce, al fine di reperire fondi nelle pieghe del bilancio con cui proseguire l’attività delle imprese del Fus. Il Presidente della commissione Bilancio – informa il Presidente del Consiglio regionale – si è reso disponibile a convocare una seduta straordinaria dell’organismo, fissata per mercoledì prossimo, con l’intento precipuo di avviare un confronto sulle modalità di intervento finanziario in occasione del quale parteciperanno anche gli assessori competenti. Sono sensibile e vicino alle esigenze delle imprese culturali, che – conclude il Presidente del Consiglio – svolgono un ruolo importante sul territorio abruzzese a favore delle più importanti manifestazioni culturali della regione»

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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