L’AQUILA – Sono 4 i milioni di euro che la Regione Abruzzo mette a disposizione per agevolare, attraverso il credito di imposta, le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati. Le risorse reperite dal Fondo Sociale Europeo saranno utilizzate nella riprogrammazione dei fondi strutturali comunitari disposta con il Piano d’Azione e Coesione dello scorso 15 dicembre 2011 dal Ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca.
Il piano, dopo l’intesa sullo schema di decreto per l’attuazione del credito d’imposta raggiunta in Conferenza Stato-Regioni, è stato approvato lo scorso fine settimana dal Governo. “Regioni e governo hanno l’obiettivo di favorire la difesa del lavoro nelle Regioni del Sud.
L’iniziativa del Ministro Barca – commenta l’assessore Paolo Gatti – è in perfetta sintonia con le politiche attuate in Abruzzo in questi ultimi tre anni per favorire la crescita occupazionale, soprattuto attraverso la stabilizzazione dei contratti precari e la facilitazione dell’ingresso nel mercato dei lavoro dei giovani e delle donne. Questi quattro milioni di euro, già nella disponibilità dell’Abruzzo, non vengono dunque distratti per azioni incoerenti o diverse da quelle che la Regione ha programmato con il Piano Operativo 2009/10/11 e con la nuova programmazione per il biennio 2012/13, ora in fase di definizione con le parti sociali. Con il Ministro Barca si è instaurato un’ottimo dialogo che, a breve, ne sono certo, anche in tema di Welfare consentirà di produrre buone opportunità per i bambini e gli anziani abruzzesi”.
Il beneficio consiste in un bonus fiscale spettante nella misura del 50% dei costi salariali, da utilizzare in compensazione. L’agevolazione è rivolta ai datori di lavoro che hanno assunto o assumono a tempo indeterminato, tra il 14 maggio 2011 e il 13 maggio 2013, personale “svantaggiato” o “molto svantaggiato” in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna. L’obiettivo è quello di promuovere le opportunità di impiego per queste particolari categorie di lavoratori, incrementando la base occupazionale delle imprese che li assumono. Un decreto attuativo (Economia, Lavoro e Coesione territoriale) fissa le regole.