L’AQUILA – “Il Comune dell’Aquila è stato partner convinto e non vittima del progetto CASE”. Lo dice Guido Bertolaso nelle pagine edite dalla IUSS Press. Una realtà oggettiva che le autonomie locali oggi rinnegano e contestano. Bertolaso nel volume parla di “una terra e una città con problemi antichi, con difficoltà persistenti anche gravi o molto gravi”. Nodi venuti fuori tutti insieme e diventati, con l’emergenza, ingestibili.

“La Protezione Civile – scrive Bertolaso – a L’Aquila ha fatto esattamente ciò che le era richiesto e nulla di più, e niente contro nessuno. Sarebbe stato molto più facile avocare la gestione completa delle conseguenze del sisma, sicuramente molti dei problemi ancora aperti, come la questione delle macerie, o i lavori di piccola entità per rendere abitabili centinaia di abitazioni oggi ancora disabitate, sarebbero ad un punto diverso”.  E invece c’è stato “per tutto il tempo dell’emergenza, il rispetto delle competenze, il ritrarsi quando a livello locale si è sostenuta la possibilità di azioni sufficienti ed autonome”.Un ritrarsi che è costato caro alla ricostruzione: le macerie sono ancora tutte lì e centinaia di case restano disabitate.

Guido Bertolaso prende carta e penna ed elenca la rassegna di critiche, “ora feroci ora soltanto infastidite”, pagine e pagine di articoli di giornali e riviste, uscite per dimostrare che “il Governo non ha fatto abbastanza e quel che ha fatto l’ha sbagliato, che le ‘case di Silvio’ sono state volute dal Governo solo per fare propaganda, per mostrare i muscoli di un fare proposto come segno di distinzione politica all’insegna dell’esagerazione, dello strapotere e dell’esibizionismo”. Il progetto CASE è stato definito costoso, un prodotto finto, pericoloso e incivile. Eppure “il Comune dell’Aquila è stato partner convinto” del ‘set’ per la visibità di Berlusconi indicando aree utili per gli insediamenti e partecipando ad ogni riunione. Incontri poi rinnegati e strumentalizzati. Solo “riaperto tra qualche tempo, quando l’esondazione della politica dal suo corso normale, che ha allagato e reso illeggibile il terreno dei semplici fatti, questo libro (Il progetto CASE ndr) sarà ciò che avrebbe dovuto essere sin d’ora, il resoconto al Paese di un lavoro importatnte”.

E infine l’augurio nel suo capitolo ‘Provvisorio e durevole: la contraddizione inesistente’. “Mi auguro – chiosa – e lo auguro di cuore agli aquilani che tra le mille iniziative che la ricostruzione farà nascere, ce ne sia anche qualcuna che valorizzi il patrimonio lasciato dal Progetto CASE che non è solo patrimonio edilizio ma è fatto di tecnologie, di sapere, di capacità, di competenze italiane che il resto del mondo ha già cominciato ad esaminare con interesse”. (CDS)

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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