L’AQUILA- E così tutto ciò che era trapelato un po’ alla volta, trapelato e mai smentito,  tutte le indiscrezioni di settimane e di mesi acquistano oggi una dimensione reale. La conferma arriva dalla Commissione d’inchiesta del Consiglio comunale con un rapporto esclusivo che è poi un atto d’accusa a chi a Palazzo Civico ha gestito il dopo terremoto. L’assegnazione degli alloggi ai terremotati da parte del Comune, secondo la Commissione d’inchiesta presieduta dal senatore Enzo Lombardi, è avvenuta in maniera arbitraria, specie per gli appartamenti del Fondo Immobiliare, assegnati, tra l’altro, in assenza di graduatoria. Anomalia palese, dice la Commissione, anche se c’era un’eccedenza di alloggi. Di più. I single avrebbero avuto le abitazioni del Fondo prima dei nuclei familiari più numerosi, inoltre ci sarebbero state rinunce da parte di assegnatari di abitazioni nei villaggi del Progetto Case e di Map, in cambio di  appartamenti del Fondo Immobiliare.

 A beneficiare di questo trattamento che la Commissione contesta, sarebbero stati politici, loro familiari o amici, dirigenti e impiegati della pubblica amministrazione. Come dire che il terremoto non è stato uguale per tutti. I terremotati di serie B hanno avuto, ad esempio, la casa ad Arischia, quelli di serie A gli appartamenti del Fondo Immobiliare. Quando tutto questo è stato scritto, a Palazzo di Città si sono coperti gli occhi, la bocca e le orecchie, come le tre scimmiette. E hanno continuato a farlo pure al cospetto di continue denunce da parte dei cittadini. Decisioni singolari, provvedimenti arbitrari, come le promozioni senza concorso e i concorsi per dirigenti svolti alla scadenza dei cinque anni del mandato comunale o al di fuori del patto di stabilità. E’ stato detto e scritto più volte. Non era vero, dicevano. Oggi sappiamo invece che è la verità. E’ tempo che gli aquilani si sveglino. Hanno l’occasione per cambiare, un’occasione che non devono perdere quando finalmente, tra meno d’un mese, andranno a votare.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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