L’AQUILA-“L’Aquila nei telegiornali in prima serata è andata  9 volte su  3.780 titoli”.  Ormai l’attenzione per la città distrutta dal sisma del 6 aprile 2009 non c’è più. Passata la prima emergenza, passato il G8, passato il palcoscenico di Berlusconi, le luci si sono spente.

E’ una delle informazioni scaturite dalla trasmissione televisiva di Rai3 in diretta stamattina da Piazza Duomo. Il giornalista Oliviero Beha ha dato parola ai cittadini. Giovani universitari, commercianti e artigiani.  Si è parlato di bambini, di luoghi di aggregazione, di legalità. Ma anche e soprattutto di ricostruzione.  In collegamento da studio il ministro Fabrizio Barca e il magistrato Alberto Cisterna.

Il dato più rilevante è stato la mancanza di comunicazione. Molti cittadini che non possono utilizzare internet sono rimasti in balia di quello che i tecnici gli propinavano: “La filiera non funzione”. Invece, secondo il ministro le cose non stanno propri così.

“Abbiamo smontato la favola che la filiera non funzionava – dice Barca –  La filiera era talmente convinta che la città volesse espellerla che aveva rallentato. Invece funzionava e bene”.

Il problema è stato l’incetta di pratiche fatta da molti professionisti locali. “I professionisti che si erano accaparrati troppe pratiche e non sapevano come giustificare i loro ritardi – ha aggiunto –  il governo ha preso decisioni con le sanzioni per le ditte che non portano a termine i lavoro”.

Il ministro, che ha già annunciato che sarà a L’Aquila il 6 aprile, ha parlato della massima attenzione del governo per la partecipazione dei cittadini al processo di ricostruzione.

Il motto è “L’Aquila per l’Italia. Se non riusciamo con i soldi che abbiamo e con la volontà dimostrata dai cittadini, non riusciremo a farlo in nessuna parte d’Italia”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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