L’AQUILA-Seicento persone, forse di più hanno affollato stasera il ‘Ridotto’ del Teatro Comunale per la prima uscita di Giorgio De Matteis candidato sindaco dell’ ‘Aquila Città Aperta‘. Un’affluenza record, in uno spazio ritagliato a fianco della Basilica diroccata, tra gli edifici puntellati di una città tremendamente colpita dal terremoto, il cui centro storico è tale e quale a quello di tre anni fa, perché non c’è ancora un cantiere aperto che dia almeno il segnale che la ricostruzione è cominciata o che sta per cominciare.

E’ in questo spazio che centinaia di cittadini aquilani hanno voluto salutare Giorgio De Matteis che viene ormai considerato come lo sfidante più accreditato del sindaco uscente. Erano dunque in tanti quando le luci si sono spente sul palco del ‘Ridotto’ ed è stato proiettato il filmato sullo scempio della città non ancora ricostruita. De Matteis si è presentato subito dopo.

Solo sul palco, grande decisione, messaggio chiaro agli aquilani, ha portato il saluto di Lorenzo Cesa segretario dell’Udc che all’Aquila ha rotto il Terzo Polo proprio per dar vita con De Matteis a un nuovo laboratorio politico. “Cuore, metodo, azione- ha detto il candidato sindaco dell’Aquila Città Aperta- il nostro futuro è possibile, basta volerlo. La rinascita dell’Aquila passa attraverso un’ampia aggregazione di forze. Il mio tentativo è questo”. Ha poi voluto replicare a quanti hanno voluto ironizzare sulla composizione dell’unione civica che lo sostiene.

“Tante liste, tante volontà e tante speranze. Ci hanno definiti un minestrone. Mi sta bene. Il minestrone è un cibo salutare, certo molto migliore della minestra riscaldata che ci vorrebbero propinare il sindaco e la sua giunta”. Ha poi insistito sui temi a lui cari. “Avremmo avuto più soldi per il centro storico, per le sue attività commerciali, per le sue seconde case da ricostruire. Ma doveva essere presentato al governo il piano di ricostruzione. Cialente lo ha fatto soltanto dopo due anni e mezzo. Ora quei soldi dovremo recuperarli”.

Ha poi continuato: “Mi hanno definito l’uomo dei poteri forti, ma mi viene da ridere, perché la mia forza vera sono i cittadini, sono gli aquilani, siete voi in questa sala. E poi l’appello al confronto, il ‘no’ alle divisioni, il sì a ciò che unisce, alla “coesione politica e sociale”. E riferendosi ai suoi principali avversari politici e alle primarie del centrosinistra e del centrodestra, ha spiegato. “Cialente ne aveva bisogno per essere legittimato come se non gli fossero bastati cinque anni di governo della città. Dall’altra parte si è risolto tutto in una beffa. Le primarie non si sono svolte. Sarebbero state inutili come ho sempre sostenuto sin dal giorno in cui me le hanno proposte”.

 

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10