L’AQUILA – “Per quanto ancora gli imprenditori edili che anticipano di tasca propria tutti i costi delle opere pubbliche, devono subire i danni economici di ritardati pagamenti dei lavori eseguiti?”.

È la domanda che pone il presidente dei costruttori (Ance) L’Aquila, Gianni Frattale, dopo il tempo trascorso inutilmente per i pagamenti dei lavori sulle scuole appaltati dalla Provincia dell’Aquila.

“Alle ditte che hanno operato nella realizzazione dei lavori sono stati chiesti sforzi operativi ed economici straordinari per permettere agli studenti la ripresa delle lezioni nei luoghi ordinari in tempi stabiliti – spiega Frattale – Le imprese hanno rispettato i patti; ultimato i lavori in tempo; pagato gli operai, i fornitori, le ditte subappaltatrici, i collaboratori oltre a Inail, Cassa edile, Inps e tasse varie”.

“I soldi per i pagamenti sono stati sbloccati dalla Stm e trasferiti alla Banca d’Italia. Ma rispetto a tutte le, purtroppo, tradizionali lungaggini e inefficienze della pubblica amministrazione – aggiunge Frattale – in questa storia c’è un assurdità ulteriore incomprensibile: la ragioneria della Provincia non provvede ancora, dopo quattro mesi di ritardi subiti dagli imprenditori, a emettere i mandati di pagamento”.

“E mentre i soldi attendono in cassa – prosegue – le imprese combattono ogni giorno con le banche per tener fede ai loro doveri di soggetti economici privati, a su cui nessuno fa sconti”.

Frattale conclude con un’altra domanda: “Perché i patti devono rispettarli tutti tranne la pubblica amminisrazione? E, non essendoci motivi ostativi ai pagamenti, trattandosi di pratiche regolari, perché l’ufficio ragioneria della provincia non ha ancora dato seguito ai pagamenti?”.

Il presidente non esclude una rivalsa delle imprese al fine di recuperare non solo i danni economici provocati dai ritardi ma anche gli interessi maturati.

Una situazione che potrebbe configurare, secondo Frattale, anche un danno erariale da parte di chi, in modo arbitrario, sta bloccando un atto dovuto della pubblica amministrazione, ledendo un diritto incontestabile e prestando il fianco a ricorsi.

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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