L’AQUILA-Continua ad attaccare a testa bassa Massimo Cialente. Non ha scampo Gianni Chiodi nel mirino del sindaco perché avrebbe dato al ministro Barca numeri taroccati sull’Aquila.

Non hanno scampo i Verdi, più volte “minacciati” per la loro adesione all’unione civica di Giorgio De Matteis, e neppure i “quattro gatti”, così li ha definiti il sindaco, di Italia Nostra per il loro no, senza se e senza ma, all’auditorium ‘monstre’ di Renzo Piano che, di là dal nome del progettista, è una struttura discutibile, invisa alla maggior parte degli aquilani, al pari della rimozione della scarpata verde di San Bernardino che il sindaco vorrebbe togliere per mettere al suo posto un parcheggio multipiano.

E dà manforte a Cialente il deputato Giovanni Lolli che dà del ‘teramano’ al governatore e commissario alla ricostruzione Gianni Chiodi, riducendo a ben poca cosa la polemica politica su questa città e sul suo ingrato destino. Dove stanno, andando, ci chiediamo, il Pd e Massimo Cialente? Dove vanno a parere le loro reazioni scomposte, non ultima quella di Stefania Pezzopane che invece di spiegare il pasticcio dell’appalto delle mense scolastiche, risponde con una querela alle ditte che hanno perso la gara?

L’impressione è che il sindaco uscente sia ogni giorno di più un uomo solo al comando, piantato in asso prima dall’Italia dei Valori, poi da pezzi dei Comitati che appoggiano Di Cesare, quindi dai Verdi e dai Grillini. Cialente si sente in difficoltà ogni giorno che passa e attacca a testa bassa.

Non ha capito che gli aquilani sono stanchi di liti e vogliono progetti, non amano, non hanno mai amato, le dispute, i contrasti, le risse sulla loro pelle e su quella della città. Lamentano il grave ritardo della ricostruzione del Centro storico perché il sindaco e i suoi hanno presentato il piano di ricostruzione dopo tre anni. No, non è un buon momento per Massimo Cialente, con Giorgio De Matteis che cresce ogni giorno nei sondaggi e che si appresta a lanciare la sua sfida definitiva alle elezioni di maggio.

 

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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