L’AQUILA – Iniziamo da qui. Da quello che può essere considerato l’unico candidato sindaco lontano anni luce dai partiti. Si laurea a L’Aquila in matematica e poi resta affascinato dal numero 0 e dal numero 1, da internet insomma, aprendo un’azienda che oggi ha 16 anni di vita.
Non è proprio un animale da palcoscenico ma difficilmente si imbarazza. Guarda la telecamera nel momento giusto e alza il tono di voce quando si parla di coesione sociale. “Di una comunità che accetta la sfida che la storia gli ha messo davanti e decide di andare avanti con la massima partecipazione e trasparenza”.
Ettore Di Cesare inaugura il ciclo di interviste che AquilaTv vuole dedicare ai candidati sindaci della città dell’Aquila. Interviste di presentazione, come in questo caso ma, ci auguriamo che sia così, anche di qualche mea culpa.
A Di Cesare non potevamo che chiedere la sua idea di città, dal centro storico alla periferia. “Ho sempre fatto politica – dice – ma mai all’interno di un partito. Una passione civica che ho riversato nel mio lavoro con l’associazione Openpolis”.
Guardano il sito si capisce quale è la priorità di Ettore Di Cesare: “Mettere insieme – dice ad AquilaTv – un sistema che permetta a tutti i cittadini di accedere alle proprie pratiche e alle pratiche di tutti gli altri. Ciò che blocca tutto nella ricostruzione è la mancanza di trasparenza”.
Secondo Di Cesare un modo per ritessere “i nodi di fiducia spezzati tra cittadini e istituzioni” è quello di un Osservatorio civico e partecipato su tutti i fondi della ricostruzione e dell’emergenza. Piattaforma che tenga conto di tutto, “casa per casa, strada per strada, comunità per comunità, appalto per appalto, ditta per ditta”.
Il progetto è stato mandato all’attenzione del Ministro Barca che ha risposto con un telegrafico “si” su twitter e poi tramite il suo capo di Gabinetto.
Ma ascoltiamo tutta l’intervista del candidato sindaco della lista “Appello per L’Aquila“. (C.D.S.)
