L’AQUILA-Settimana decisiva per il militare Francesco Tuccia. Da martedì comincerà ad essere interrogato da imputato, anche se sinora ha più volte la propria verità sia ai carabinieri sia al pubblico ministero. Il giovane rischia fino a 15 anni di carcere per violenza carnale e tentativo di omicidio nei confronti della studentessa universitaria della facoltà d’Ingegneria.

Ciò è emerso dalla valutazione ‘tecnica’ dei capi di imputazione formulata dal giudice delle indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero Davide Mancini. Francesco Tuccia è tuttora detenuto nel carcere di ‘Castrogno’ di Teramo, in cella con Savatore Parolisi. L’inchiesta che lo riguarda si incentra su un episodio gravissimo che senza dubbio cambierà la vita del giovane soldato originario della provincia di Avellino.

Anche perché la ragazza aggredita ha rischiato davvero di morire. Le sue lesioni sono gravissime e per una in particolare c’è il rischio di invalidità permanente. La ragazza è sempre nel reparto di Ginecologia dell’Ospedale ‘San Salvatore’ dove è stata curata subito dopo l’aggressione.

La violenza, gravissima, sembra le sia stata usata con un oggetto che gli investigatori non hanno ancora identificato.Secondo la ricostruzione dei fatti, tutto sarebbe avvenuto in un quarto d’ora. Il caporale e la ragazza si sarebbero incontrati nella discoteca ‘Guernica’ di Pizzoli dopo mezzanotte. Visibilmente euforici, secondo alcuni testimoni, avrebbero ballato e poi si sarebbero recati fuori della discoteca.

Un quarto d’ora di follia da parte del militare, non diversamente si può definire quanto è avvenuto sul retro del locale. Un quarto d’ora terribile per la ragazza, trovata poi priva di sensi e seminuda a terra, nella neve. L’arresto del giovane è avvenuto sulla base di accuse precise da parte della giovane, e dei risultati dei test dei Ris sulle macchie di sangue trovate sugli abiti del soldato.

Tuccia ha comunque parlato di un rapporto consenziente, mentre né i due commilitoni che erano con lui e la fidanzata di uno di loro anche lei nella discoteca di Pizzoli, risultano minimamente coinvolti.

 

STUPRO: MARTEDI’ 28 INTERROGATORIO DEL MILITARE ARRESTATO


E’ stato fissato per martedi’ 28 febbraio l’interrogatorio di garanzia del militare di 20 anni originario dell’hinterland di Avellino, arrestato con l’accusa di tentato omicidio e violenza sessuale in relazione all’inchiesta sullo stupro ai danni di una giovane studentessa di 20 anni di Tivoli (Roma) fuori una discoteca a Pizzoli (L’Aquila) nella notte tra l’11 e il 12 febbraio scorsi.

Il giovane, assistito dall’avvocato Alberico Villani, del Foro di Avellino, e’ finito in manette dopo 12 giorni di indagini serrate, portate avanti dai carabinieri del comando provinciale dell’Aquila che lo hanno prelevato ieri mattina all’interno della caserma del 33/Esimo Reggimento di artiglieria terrestre “Acqui” dell’Aquila.

Da ieri il giovane militare, volontario in ferma breve, si trova nel carcere “Castrogno” a Teramo in cui si trova un’area dedicata ai detenuti per crimini a sfondo sessuale. Ad inchiodare l’arrestato, che e’ stato sospeso cautelativamente dal servizio, le tracce di sangue trovate sulla camicia, su una mano e su un braccialetto.

Secondo i Ris di Roma il sangue e’ della giovane studentessa dell’universita’ dell’Aquila. Per gli investigatori non c’e’ stato rapporto sessuale nel senso tradizionale del termine, la violenza sessuale e’ stata praticata con efferatezza, utilizzando un corpo estraneo, mai ritrovato dai carabinieri, nonostante i ripetuti sopralluoghi dentro e fuori la discoteca.

Il ventenne ha sempre sostenuto che l’universitaria era consenziente. La studentessa e’ ancora ricoverata in stato di choc nel reparto di Ginecologia dell’ospedale dell’Aquila.

 

STUPRO L’AQUILA. GIP GARGARELLA:”LA STUDENTESSA POTEVA MORIRE”


Sarebbe potuta morire la studentessa di Tivoli (Roma) vittima di una “brutale” violenza sessuale verificatasi all’alba del 12 febbraio scorso all’esterno di una discoteca di Pizzoli (L’Aquila). Lo scrive il gip del Tribunale dell’Aquila Giuseppe Romano Gargarella nell’ordine di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Tuccia, il 21enne di Montefredane (Avellino) accusato di aver stuprato la ragazza (iscritta all’ateneo aquilano) conosciuta nella notte nel locale da ballo.

Al giovane, militare volontario in ferma breve in servizio presso il 33/mo Reggimento artiglieria terrestre Acqui dell’Aquila, vengono contestati i reati di violenza sessuale aggravata e tentativo di omicidio. In particolare quest’ultimo reato e’ stato rubricato in quanto la studentessa, dopo aver subito le “sevizie” del caporale dell’Esercito, e’ stata abbandonata dallo stesso “in possimita’ di una porta antincendio semincosciente in una pozza di sangue, seminuda, esposta anche alla morte” per le bassissime temperature “se il titolare della discoteca non l’avesse rinvenuta per caso” intorno alle quattro del mattino. Il pm David Mancini prima e il gip dopo, facendo proprie le risultanze investigative dei carabinieri della Compagnia e del Reparto Operativo del Comando provinciale dell’Aquila, parlano di violenza esercitata con “estrema brutalita’”, ricorrendo anche ad un corpo estraneo che non e’ stato mai rinvenuto.

Nell’ordinanza, inoltre, il giudice Gargarella sottolinea, motivando l’esigenza cautelare, “il pericolo della reiterazione di ulteriori reati della stessa specie”. Le condizioni della studentessa, intanto, migliorano leggermente. Ricoverata all’ospedale dell’Aquila, sara’ a breve sottoposta ad un nuovo intervento chirurgico.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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