L’AQUILA – Nella storia d’Italia, Adua evoca la clamorosa sconfitta che l’esercito italiano subì nel 1896 per opera delle truppe abissine del negus Menelik II. Proprio sotto quelle montagne etiopi che videro la disfatta di una politica colonialista, oggi sorge la Missione Kidane Mehret, che suor Laura Girotto, salesiana, ha fondato negli anni Novanta con un esiguo gruppo di religiose.

La Missione svolge per migliaia di giovani di ogni età il compito che è prerogativa del messaggio di Don Bosco, cioè: l’educazione e la formazione, realizzati con la creazione dell’intero percorso scolastico, dalle materne fino alle superiori; un percorso al termine del quale ragazzi e ragazze escono muniti di un prezioso diploma che le autorità scolastiche etiopi riconoscono di primissimo livello e che apre le porte al lavoro.

Ma, al di là di questo compito che è prerogativa dell’impegno salesiano, la Missione si muove a 360 gradi sul territorio. Territorio particolarmente difficile, devastato dalle ricorrenti siccità e carestie del Corno d’Africa causa ogni anno di migliaia di morti e dai postumi di decenni di sanguinosissime guerre e guerriglie: a pochi chilometri dalla Missione corre il confine con l’Eritrea, tuttora chiuso e presidiato dai Caschi Blu, anche dopo la fine nel 2000 del conflitto tra i due paesi. Allargando il proprio raggio di azione, le salesiane si prendono cura di donne, bambini, intere famiglie. Hanno anche aperto un’officina meccanica per l’avviamento al lavoro, affidata a uno dei collaboratori di Suor Laura il fratello Silvano, la cui autobiografia – Mi chiamavano Frate Mitra – è stata pubblicata dalle Paoline nel 2002. E ora hanno avviato la costruzione di un moderno ospedale.

Insomma, le armi della guerra sono state sostituite da quelle della solidarietà, dell’impegno umanitario, dei progetti a favore dei bisognosi. Mai imposti ma sempre concordati con le autorità locali, ascoltando le vere esigenze della gente del posto. E, come succede in tante altre parti del cosiddetto Terzo Mondo, la “diplomazia del bene” sembra funzionare meglio di quella ufficiale delle cancellerie occidentali nel promuovere dialogo, comprensione e tolleranza tra culture, popoli e religioni diverse.
Iniziata con una semplice tenda blu di fortuna, prima casa di suor Laura per molti mesi, oggi Kidane Mehret è una piccola città, un punto di riferimento, di rilancio economico e di riscatto sociale per la popolazione locale. Tutto questo realizzato da un manipolo di donne coraggiose e tantissimi volontari. Le armi di una politica colonialista, quindi, sono state sostituite da quelle della solidarietà e dell’impegno umanitario, offerto nel rispetto dei poveri.

Il libro racconta in prima persona, dalla voce di suor Laura, gli inizi di questa missione in terra etiope e registra contemporaneamente la storia degli ultimi trent’anni di una parte di Africa provata da carestie, siccità e guerre di cui i media internazionali parlano sempre troppo poco. «È la storia – scrive l’autore – forse istruttiva e di sicuro sconosciuta ai più, di come nasce una Missione. Del “bene” che riesce a produrre attorno a sé. Delle fatiche quotidiane, delle delusioni da superare, delle ostilità da aggirare». Ma è anche un documento di quanto tantissimi italiani, per lo più anonimi, sono disposti a fare per aiutare chi ha bisogno.

L’AUTORE:

Niccolò d’Aquino (Atene, 1948), giornalista, è corrispondente dall’Italia di America Oggi, quotidiano di New York e il più importante giornale italiano all’estero. Nella sua lunga carriera è stato, tra l’altro, capo servizio al Giornale di Indro Montanelli, corrispondente da New York dell’agenzia Ansa, capo servizio dei notiziari italiani di Radio Montecarlo, inviato del settimanale economico Il Mondo e poi di Io donna, settimanale del Corriere della Sera. Si occupa di globalizzazione con Globus et Locus, il think tank milanese fondato da Piero Bassetti. Con un gruppo di altri professionisti ha inoltre fondato Italic Digital Editions, società che si occupa di e-book e di editoria elettronica.

L’appuntamento è per venerdì prossimo 20 gennaio alle ore 17.30 presso la sala convegni dell’ANCE – Viale Alcide De Gasperi 60 – L’Aquila.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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