L’AQUILA – Partiti i Saldi in tutta Italia ma le prime rilevazioni fatte da Telefono Blu Consumatori nelle 12 principali provincie consegnano subito dati in calo: -15% nel primo giorno che “ricordiamo e’ sempre il piu’ affollato soprattutto per le firme” nei negozi..

Negli ipermercati invece la riduzione e’ del 12%, minore negli outlet (solo il 5%). “Ma anche oggi, giorno di festa, – prosegue Telefono blu – si annunciano cali ancora piu’ importanti. Per avvicinarsi alla media che abbiamo previsto di un 20%. Ricordiamo che la riduzione delle spese delle vacanze di Natale, Capodanno e Befana hanno avuto una contrazione complessiva del 25%. Ogni italiano mettera’ a disposizione per i saldi una cifra intorno ai 170 euro circa 450 euro a famiglia (il Nord sara’ piu’ dispendioso superando i 200 euro pro capite il Sud invece si attesta intorno ai 160 euro)”.

“I primi dati a consuntivo sui saldi confermano esattamente le previsioni negative”. Lo affermato consumatori in una nota. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori “sta ricevendo in queste ore modifiche marginali e quindi di conferma delle previsioni in merito ai saldi invernali.

Si ribadisce quindi che, seppure il numero delle famiglie intenzionate a comprare a saldo rimane pressoche’ invariato rispetto allo scorso anno (circa il 44-45%, pari a 10,8 milioni di famiglie), la spesa sara’ decisamente piu’ bassa. Complessivamente ammontera’ ad appena 2,4 miliardi di euro. Questo vuol dire che ogni famiglia che acquistera’ a saldo spendera’ circa 223 euro, il 19% in meno rispetto allo scorso anno (quando per i saldi invernali la spesa era stata di circa 277 euro a famiglia)”.

Dopo questi risultati “molto negativi, sia per quanto riguarda le vendite natalizie, sia per quanto riguarda i saldi e sia anche per quanto riguarda il mercato in generale, si tratta di prendere non solo atto della realta’ economico-sociale del paese ma di intervenire con manovre economiche e strutturali appropriate – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Innanzitutto accelerare la fase di rilancio della politica economica e quindi di maggiore sviluppo per il paese. Solo cosi’ si puo’ evitare l’avvitamento di manovre di riequilibrio dei conti una dietro l’altra con effetti dirompenti nel potere di acquisto delle famiglie e depressive per il mercato.

Ed inoltre, sono necessari seri processi di modernizzazione di interi settori della nostra economia anche attraverso liberalizzazioni e modifiche strutturali che ridiano competitivita’ al sistema. Senza dimenticarsi che in casi particolarmente straordinari in cui il Paese si dibatte siano trovate risorse laddove esistono: patrimoni, ricchezze, rendite finanziarie e determinatissima lotta all’evasione fiscale”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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