L’AQUILA – Il Consiglio Comunale che si terrà domani 29 dicembre vede, al punto 4), l’approvazione della delibera di Giunta n.280 del 13 settembre 2011 recante “Approvazione Regolamento condominiale da applicare al compendio immobiliare denominato “Progetto C.A.S.E.” e M.A.P.”
L’assemblea cittadina ha prodotto delle osservazioni ed ha richiesto degli emendamenti su alcuni aspetti della delibera che sono stati consegnati a mano alla quasi totalità dei consiglieri comunali, oltre ad essere stati inviati alla Presidenza del Consiglio Comunale.
L’assemblea ha osservato che, se un Regolamento di condominio stabilisce, di norma, regole e disciplinari per garantire e tutelare la quiete pubblica, il decoro, l’igiene degli spazi comuni, il rispetto della civile convivenza, manutenzioni e riparto delle spese, non può, in alcun modo, legare tali regole alle revoche degli alloggi.
Infatti, già all’articolo 6 viene previsto che, in caso di morosità nel pagamento delle quote condominiali superiore a due mesi, sarà disposta la risoluzione del contratto.
E all’articolo 7, richiama gli obblighi che già sono statuiti nelle OPCM sull’assistenza alla popolazione.
Riteniamo che mettere insieme Regole condominiali con quanto contenuto nelle ordinanze e direttive sia illegittimo e non fa altro che intimorire i cittadini e rendere più faticosa da accettare una permanenza che sta rischiando di diventare di lunghissima durata.
L’assemblea cittadina ha chiesto che nell’articolato del Regolamento in argomento vengano stralciati tutti i riferimenti relativi ai requisiti per l’assegnazione dell’alloggio, nonché alle revoche dello stesso, in quanto non solo già stabiliti nelle OPCM ma, di norma, non contemplati in Regolamenti condominiali.
Inoltre, l’articolo 17 “Norma finale e di rinvio”, che statuisce che per quanto non previsto nel regolamento si fa riferimento a norme e leggi vigenti, suona quasi come un eufemismo in quanto, se il regolamento così come proposto è legato alla situazione di emergenza e regolato in base alle ordinanze, il cittadino mai potrà ricorrere alla giustizia ordinaria, invocando il codice civile ma solo e soltanto il TAR. Altra considerazione, questa, che ci induce a chiedere con maggiore forza la necessità di eliminare dal regolamento condominiale tutti i richiami alle regole dell’assistenza alla popolazione.
Infine, relativamente a quanto pubblicato sul sito del Dipartimento della Protezione Civile, che brevemente si illustra:
7 mila mq di pannelli solari installati sulle coperture di ogni singolo edificio per la produzione di acqua calda per gli impianti igienico-sanitari;
35 mila mq di pannelli fotovoltaici installati sulle coperture degli edifici e sulle pensiline dei parcheggi in tutte le aree, che produrranno complessivamente 4.500 KW di potenza installata, per una produzione di 5.400.000 KWh/anno, con un ritorno in termini economici all’amministrazione pubblica per una somma di circa 200.000 euro l’anno che verrà utilizzata per la manutenzione delle aree residenziali,
l’Assemblea cittadina ha chiesto se per le annualità 2010 e 2011 il ritorno economico di 400 mila euro sia stato introitato dall’Amministrazione Comunale e se tale importo è stato iscritto nel Bilancio.
Infine, è stato evidenziato che, nella descrizione del progetto C.A.S.E., allegata alla delibera in questione, nel paragrafo “Le opere di urbanizzazione”, è mancante proprio la voce relativa ai 35 mila mq. di pannelli fotovoltaici.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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