L’AQUILA- Chi controlla la città terremotata? La domanda è legittima perché ormai non si contano più le case prese d’assalto dai predoni del terremoto, i furti di auto, specie nei villaggi, sotto le “piastre” della palazzine antisimiche. Ma anche altrove, nei quartieri dove la gente è tornata, lungo le strade o nei parcheggi dove non è possibile proteggere la propria auto. Né tutti i furti sono resi noti.

Spesso quelli che avvengono negli appartamenti inagibili non sono neppure denunciati. Eppure la Struttura Commissariale, quella che gestisce l’emergenza post sisma e la ricostruzione, checché ne dica l’assessore regionale Gianfranco Giuliante, fa il suo dovere, come dimostrano le cifre che diamo di seguito. Ogni anno la Struttura commissariale stanzia 800mila euro per gli i dipendenti del Comune dell’Aquila.

Soltanto ai vigili urbani vanno 60.000 euro l’anno, come dire 20 euro per ogni ora di straordinario. Il che vuol dire che ci sono persone pagate per fare ben 43.000 ore di straordinario l’anno. Pagate, intendiamo, dal Commissario alla ricostruzione con i soldi dello Stato, perché vigilino sui beni degli aquilani. Li avete mai visti all’opera, i vigili, fuori dall’orario di lavoro? Noi no, forse perché frequentiamo poco le periferie e i quartieri abbandonati. Ma il dubbio che quegli straordinari restino soltanto sulla carta è forte.

Più volte abbiamo lamentato la mancanza di controlli nella città terremotata, in particolare nel centro storico. Lo abbiamo fatto, spesso perché testimoni di circostanze obiettive, ma anche perché sollecitati da decine di cittadini costretti a subire, oltre ai danni del terremoto, le incursioni dei ladri, quelle che feriscono di più e violano i sentimenti dell’anima, già offesi dall’incuria e dai ritardi della ricostruzione che non decolla.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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