L’AQUILA – E’ in corso all’Aquila l’ottava udienza del processo alla Commissione Grandi Rischi, l’organo della Presidenza del Consiglio dei Ministri accusato di aver fornito false rassicurazioni agli aquilani prima del terremoto del 6 aprile 2009, che provoco’ la morte di 309 persone.

Davanti al giudice Marco Billi sfilano nuovi testimoni, congiunti e famigliari di persone decedute durante i crolli di quella notte. Fino a oggi i testi hanno sottolineato che i loro congiunti, spaventati dalle scosse fino al 31 marzo di due anni fa, hanno poi cambiato atteggiamento dopo i tranquillizzanti messaggi diffusi dalla Grandi rischi dopo la riunione del 31 marzo 2009. L’udienza di oggi e’ molto attesa perche’ tra gli altri, testimoniano l’avvocato Maurizio Cora e il chirturgo Vincenzo Vittorini che la notte del sisma hanno perso le rispettive mogli e alcuni figli.

Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Bernardo De Bernardinis (anche oggi presente in aula), gia’ vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione civile, Enzo Boschi, all’epoca presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all’Universita’ di Genova e Mauro Dolce, direttore dell’ufficio rischio sismico di Protezione civile. I capi di imputazione per tutti sono di omicidio colposo, disastro colposo e lesioni personali colpose.


TERREMOTO: GRANDI RISCHI; TESTIMONI, CI HANNO ANESTETIZZATO


In pausa l’udienza al Tribunale dell’Aquila del processo alla Commissione Grandi rischi. La mattinata e’ stata caratterizzata da due interrogatori-fiume, quelli dell’avvocato Maurizio Cora e del chirurgo Vincenzo Vittorini, due aquilani che il 6 aprile 2009 hanno perso le mogli e alcuni figli.

“Sono un morto vivente” ha detto Cora in uno dei passaggi piu’ strazianti, parlando della sua situazione attuale, ricordando poi che la sua famiglia si era cosi’ fidata della Commissione tanto da far tornare una figlia da Napoli. “Eravamo affamati di avere notizie che non c’erano – ha aggiunto Cora – gli esperti fecero una prognosi fausta, normale”.

Poi parlando della terribile scossa delle 3.32, Cora ha aggiunto: “E’ stato l’inferno, sono precipitato dal quarto piano dell’edificio fino al garage, circa 18 metri. Sono un morto che cammina”. Vittorini ha parlato di “riunione maledetta”, quella del 31 marzo 2009, accusando la Commissione di aver “anestetizzato la paura atavica che gli aquilani hanno da sempre del terremoto.

Quando e’ partita la terribile scossa delle 3.32 – ha aggiunto – e’ stata violentissima, indicile. La casa ballava in tutte le direzioni, urlavo stando nelle vicinanze della finestra. Sentivo qualcosa di terrificante, come se la terra avesse aperto la bocca. Non sentivo la mia voce per il forte boato. La casa si e’ inclinata su un fianco e poi e’ crollata. Avrei voluto scegliere il mio futuro con dati incontrovertibili”. Nel pomeriggio sono previste altre testimonianze.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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