L’AQUILA – Continua la causa pendente al tribunale di Sulmona per il risarcimento del danno alla studentessa di Gubbio (Perugia) che fu morsa alla mano da un orso chiuso in gabbia presso il centro visita di Pescasseroli.

L’ente Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, come disposto per decreto dal giudice del tribunale di Sulmona, ha liquidato in questi giorni la parcella al consulente medico incaricato di redigere la perizia sul danno biologico subito dalla giovane.

I fatti risalgono all’11 febbraio del 2004, quando la 15enne si trovava in gita scolastica a Pescasseroli. La stessa mattina gli studenti sono stati accompagnati dai docenti a fare una visita al giardino faunistico del Pnalm. Dopo aver assistito al documentario il gruppo, studenti e insegnanti, ha fatto un giro per vedere gli animali custoditi nei recinti protetti.

La giovane, insieme ad altri amici, si e’ avvicinata alla gabbia dell’orsa ‘Lauretta’ e dopo aver scavalcato la bassa staccionata si e’ portata a ridosso della rete di protezione, forse per essere ripresa in una foto ricordo. L’orsa, non appena la studentessa ha avvicinato la mano sinistra alla rete, l’ha morsa, staccandole parzialmente l’ultima falange di una delle dita.

La ragazza nella speranza di fermare l’emorragia ha tentato di tamponare il sangue immergendo la mano nella neve depositata ai bordi della gabbia, ma alla ricognizione degli insegnanti e vista la gravita’ della ferita e’ stata subito portata all’ospedale di Castel di Sangro per le medicazioni del caso. Prognosi di 25 giorni salvo complicazioni.

L’orsa Lauretta, 12 anni alla data del fatto e 19 oggi, grazie all’impegno del Pnalm puo’ godere di un recinto ampio circa 3000 metri quadrati, con doppia piscina e ricovero per la notte, e’ protetta dagli sguardi dei turisti da un’alta staccionata in legno con tre punti obbligati per l’osservazione. Lavori necessari anche all’adeguamento del Centro visita agli standard di sicurezza.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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