L’AQUILA – Impazza il totosindaco, e mentre scende in campo la cosiddetta società civile con un manifesto firmato da nomi noti e non noti, la nebbia comincia a diradarsi. Sì a diradarsi. Potrebbe sembrare un paradosso, visto il bailamme di questi giorni, ma tutto ciò che sta accadendo contribuisce a fare chiarezza. Per Mao la situazione era eccellente quando c’era grande confusione sotto il cielo. Appunto.

Prendete quanto sta accadendo attorno a noi. Il primo a scendere in campo è stato il medico Vincenzo Vittorini alla testa di uno schieramento civico. Poi ha avuto inizio il balletto. Hanno cominciato a sinistra: Cialente si ricandida, anzi no. Ma subito dopo contro ordine: non è un ‘no’ definitivo perché forse ci ripensa, quel che è certo è che non vuole fare le primarie perché è possibile che gli facciano le scarpe e gli preferiscano Giovanni Lolli.

I maligni dicono che al posto di Lolli in Parlamento, vuole andare Stefania Pezzopane, Dunque a Lolli devono trovare un altro ruolo, quello di sindaco sarebbe perfetto, sempre che gli aquilani lo eleggano. Questo accade sotto il cielo della sinistra, dove gli antagonisti criticano Cialente e l’Italia dei Valori mette i paletti. “Se si cambia cavallo-dicono- mandiamo in pista Angelo Mancini”. Cioè corriamo da soli.
A destra, o meglio nel Pdl, la confusione è anche maggiore.

L’ultimo è un colpo di scena. Si fa da parte Guido Liris (ma voi lo conoscete?) amico di Giuliante, l’assessore regionale poco simpatico al governatore Gianni Chiodi, e cede il passo a Giancarlo Silveri, il direttore della Asl, mentre tra i ‘cespugli’ avanza Luigi D’Eramo (ma sarà vero?). In solitaria corre (o correrebbe) invece Pierluigi Mantini, il parlamentare dell’Udc che ha voluto sparigliare il tavolo. Ma ce lo vedete correre per la poltrona di sindaco dell’Aquila? Misteri della politica. In riva al fiume aspetta invece Giorgio De Matteis, vice presidente del Consiglio Regionale, e leader del Mpa con le molte (tante) frecce al suo arco. Gli unici a non agitarsi più di tanto sono quelli del Fli, ma è certo che anche loro avranno le loro strategie.

C’è infine il ‘Manifesto per l’Aquila’, firmato da circa 150 persone. E’ la società civile che scende in campo? I dubbi sono legittimi. Dice un lettore: “Idea buona (il Manifesto ndr) ma piena di retorica e zeppa di nomi (dei sottoscrittori) molto spostati su un versante partitico-politico. Nomi di attivisti partitici, personaggi legati alla vecchia politica, comunque facenti parte delle vecchie logiche!

Qual è la novità”? E ancora: “Festuccia, Zaffiri, Giannangeli, Frezza, Bonanni eccetera eccetera, gente presente in passato in varie liste elettorali” .
Insomma la confusione è tanta, ma il quadro è chiarissimo. Sì, è un paradosso, ma più chiaro di così non potrebbe essere. E dice che alla fine, volere o volare, resteranno in due a correre: Giorgio De Matteis e Massimo Cialente. Cialente, è ottimo per la sinistra, se lo cambia, si suicida. De Matteis è il meglio che oggi può offrire il centrodestra. Alla faccia del caos.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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