L’AQUILA – Non sono tanto i problemi di ordine tecnico-progettuale o quelli legati ai finanziamenti che non sono in discussione, a suscitare i maggiori timori sui tempi di ricostruzione del centro storico. Come non lo sono la determinazione e l’impegno dei cittadini a rifare la loro casa dov’era e com’era.

L’Aquila, si sa, ha ottimi architetti e ottimi ingegneri, non mancano poi contributi esterni di enti come le università o di studi professionali di grido. E’ invece il complesso iter burocratico a mettere angoscia agli aquilani. Un cammino cosparso d’insidie che alla fine dovrà avere l’imprimatur del governo che è poi quello che ci mette i soldi. Finora sappiamo che, dopo quasi due anni e mezzo, dal cilindro del Comune è uscito finalmente il tanto discusso piano di ricostruzione.

Due anni e mezzo non sono pochi, il ritardo è evidente. A ottobre prossimo il piano è atteso al vaglio del consiglio comunale, e già si sa che le varie fazioni stanno affilando le armi. Insomma la rissa potrebbe essere dietro l’angolo, con tutte le conseguenze a cascata: il tira e molla, i giri di valzer, i trucchi di cui soltanto la politica è capace.

Le stesse considerazioni valgono per i cosiddetti ‘piani di intervento’ che sono una decina e che hanno in più l”aggravante’ di non essere in sintonia col piano regolatore. Dunque, per avere legittimità, avranno bisogno ognuno di una variante, che dovrà essere approvata dal Consiglio comunale. Insomma, un percorso di guerra. Era ciò che si temeva.

Una volta cessata l’emergenza e entrate in campo le istituzioni a cui tocca provvedere alla ricostruzione, il timore di finire tutti in un pantano è concreto e reale. E le recenti polemiche lo dimostrano, anche se la pace armata delle ultime settimane lascia intravedere qualche segnale di ottimismo. Le istituzioni e il Consiglio comunale in particolare, hanno il dovere di non deludere le aspettative degli aquilani che abitavano in centro, senza il quale L’Aquila sarebbe davvero un’altra cosa.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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