L’AQUILA – Il Presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, a seguito dell’ennesimo articolo riportato oggi dal quotidiano online, ‘Repubblica.it’, precisa che: gli 8 milioni di euro della Provincia dell’Aquila non sono fondi del terremoto, ma fondi destinati all’Ente per minori entrate e maggiori costi sostenuti a seguito del sisma. La Provincia dell’Aquila non ha speso un euro per l’inaugurazione della Piazza ad Aielli (L’Aquila) ne tantomeno ha speso un centesimo per il busto di Guido Letta (realizzato quando era in vita) non ha ricevuto per il sol fatto che lo stesso è stato donato da un cittadino di Aielli che, avendone il possesso, lo ha donato al Comune. Pertanto comunico che è stato dato mandato ai legali per una denuncia- querela nei confronti del quotidiano ‘la Repubblica’ , del suo direttore responsabile, dell’autore dell’articolo, Giuseppe Caporale, e di quanti ne hanno ripreso e divulgato il contenuto a mezzo stampa senza verificarne la veridicità, alla quale si aggiunge anche quella verso ‘Repubblica.it’ e del suo direttore responsabile, per l’ennesimo articolo riportato oggi dal titolo: ” Busto dello zio di Letta con i fondi del sisma inaugurazione segreta contro le proteste”. Così in una nota il Presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo.

Riportiamo integralmente l’articolo del collega di Repubblica Giuseppe Caporale

L’AQUILA – Il busto dello zio di Gianni Letta, nel piccolo paese terremotato di Aielli, è stato inaugurato in segreto. Senza che nessuno sapesse nulla. “Ragioni di ordine pubblico”, ha spiegato poi il sindaco Benedetto Di Censo, per giustificare il blitz. E così, sabato scorso, alle due di pomeriggio, il busto è stato posizionato e in tutta fretta si è svolta una breve cerimonia per celebrare la nuova piazza “Guido Letta”, in quel momento deserta.

A scoprire la targa, il senatore Filippo Piccone, il presidente della provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo, l’assessore ai lavori pubblici della regione Abruzzo, Angelo Di Paolo, il sindaco di Aielli Benedetto Di Censo e pochi altri. L’Anpi (l’associazione nazionale partigiani italiani), le opposizioni in Consiglio comunale e altri movimenti locali e aquilani attendevano da settimane di conoscere il giorno dell’inaugurazione per mettere in atto una formale protesta.

Protesta sia contro la figura da ricordare – lo zio di Letta era un prefetto fascista – sia contro i soldi utilizzati per l’iniziativa: 20mila euro presi dal fondo per il terremoto. Infatti, anche questa spesa rientra nel lungo elenco di spese dai fondi stanziati dal governo per il sisma.

La Provincia dell’Aquila, guidata dal presidente di centrodestra Antonio Del Corvo, ha ricevuto ben otto milioni di euro da destinare all’emergenza ed ha dispensato parte di queste risorse attraverso un elenco che l’opposizione in Consiglio comunale (Pd) non ha esitato a definire
clientelare.

Così, i soldi del terremoto sono stati investiti anche per un convegno sul federalismo (20mila euro), per il campionato del mondo di hockey a Roccaraso (50mila euro), per spese di “comunicazione istituzionale” (50mila euro), per gli eventi del cartellone estivo (70mila euro) e per il premio cinematografico intitolato alla memoria di Pietro Taricone (30mila euro).

Ma sono soprattutto i fondi destinati alla piazza e al busto del prefetto fascista ad aver suscitato le polemiche più aspre. Anche perché, la parentela con il sottosegretario non è certo parsa casuale: a settembre è previsto anche il conferimento della cittadinanza onoraria al nipote Gianni.

Indignata l’Anpi: “Non si può non ricordare – ha sottolineato in una nota l’associazione dei partigiani – che il prefetto Letta, nel 1939, fu tra i più esigenti e rigorosi attuatori delle famigerate leggi razziali emanate dal fascismo e causa di deportazione e morte per migliaia di ebrei italiani”. Ed hanno pubblicato sul loro sito internet ciò che scriveva il Prefetto Letta, nel 1939, in una ”riservata personale” del 5 luglio 1939, indirizzata ai “Fascisti Podestà e Commissari Prefettizi”: “L’applicazione rigorosa delle leggi razziali, come era nelle direttive del Gran Consiglio, conduce ad una inevitabile conseguenza: separare quanto è possibile gli italiani dall’esiguo gruppo di appartenenti alla razza ebraica, che, se anche in parte discriminati, restano pur sempre soggetti ad un regime di restrizione e limitazione dei diritti civili e politici. Occorre pertanto favorire nei modi più idonei e opportuni questo processo di lenta ma inesorabile separazione anche materiale. Su queste direttive richiamo la vostra personale attenzione e vi prego di farmi conoscere le iniziative, che d’intesa coi Fasci, prenderete al riguardo e i risultati ottenuti”.

Scrive oggi il Comune di Aielli: “Va considerato che il dottor Guido Letta, nato ad Aielli il 5 marzo 1889, e morto a Roma l’11 febbraio 1963 è un personaggio storico, in quanto ha ricoperto incarichi prestigiosi come prefetto di sedi importanti per diversi decenni. Per il paese di Aielli è stato un instancabile benefattore per tutta la sua vita, in particolare dopo il terremoto del 1915, si è prodigato in prima persona e in modo determinante per la ricostruzione dei centri urbani del comune di Aielli, per la ricostruzione della gran parte degli edifici pubblici, della chiesa di San Giuseppe in Aielli Stazione, del sacrario monumentale ai caduti con annesso dopo lavoro, della casa dell’infanzia, della costruzione di un pastificio moderno per l’epoca nel quale hanno lavorato per molti anni oltre 70 persone, della realizzazione di un acquedotto che approvvigionava il territorio di Aielli Alto ed Aielli Stazione”.

Il 19 settembre Gianni Letta riceverà la cittadinanza onoraria ad Aielli. Intanto su facebook monta la protesta contro l’iniziativa. Il blogger Gianfranco Mascia (già fondatore nel 1994 dei comitati Bo. Bi. Boicotta il Biscone) ha dato vita alla pagina “io non pago il busto del fascista Letta”. “Noi non ci stiamo a pagare il busto di Guido Letta, zio del Sottosegretario alla Presidenza del consiglio, in quanto era un fascista che appoggiava le leggi razziali e soprattutto perché, per realizzarlo, sono stati utilizzati i fondi per i terremotati” si legge sulla pagina di Fb dedicata alla vicenda dove – minuto dopo minuto – piovono decine di commenti.

 

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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