L’AQUILA – Nuovo interrogatorio di garanzia, a Isernia, per Diego Maria Caggiano, 35enne di Tonrimparte (L’Aquila) e Giuseppe Trementino, 30enne di Bagnoli del Trigno (Isernia), arrestati dai carabinieri di Lagonegro (Potenza) per estorsione aggravata e continuata nei confronti di sacerdoti gay.

Un atto dovuto dopo che l’inchiesta e’ stata trasferita dal Tribunale di Lagonegro, che ha dichiarato la propria incompatibilita’, al Tribunale di Isernia perche’ il reato piu’ grave, l’avvenuta estorsione, si e’ consumata in Molise.

I due indagati sono stati ascoltati dal Gip Laura Quaranta che si e’ riservata di decidere nei prossimi cinque giorni sull’istanza di scarcerazione, o in subordine i domiciliari, con il divieto di accesso ai mezzi informatici.

Caggiano e Trementino sono arrivati questa mattina a Isernia dal carcere di Avezzano (L’Aquila) e hanno risposto a tutte le domande del Gip, confermando quanto gia’ dichiarato alcune settimane fa allo stesso Giudice Quaranta che li aveva sentiti a Isernia per rogatoria.

Sulla base di quell’interrogatorio il Gip di Lagonegro, Lucia Iodice, aveva respinto le istanze di misure cautelari alternative al carcere. Decisione confermata, sabato scorso, anche dal Gip Quaranta in seguito al passaggio della competenza territoriale, e degli atti dell’inchiesta, a Isernia.

Caggiano e Trementino adescavano preti dell’Emilia Romagna, Lazio, Molise e Puglia attraverso facebook per poi minacciare di rendere pubblica la loro omosessualita’ se non avessero pagato.

Gli avvocati di Trementino hanno chiesto l’assistenza psicologica per il loro cliente, incompatibile con il regime carcerario.

L’arma del ricatto erano filmini hard, almeno tre, trovati nella memoria dei cellulari. Il nuovo particolare emerge dall’inchiesta in corso in Molise, che ha portato a galla un giro di estorsione che coinvolgeva almeno 12 preti gay.  Nei personal computer dei due indagati e’ stato trovato anche altro materiale, come tracce di avvenuti pagamenti da parte dei preti attraverso poste pay.

Uno dei preti vittima delle estorsioni, prima di denunciare i due si era recato a Bagnoli del Trigno (Isernia), dove i due indagati vivevano, per parlare con il prete del piccolo centro molisano e assumere informazioni. Nello stesso giorno si rivolse ai carabinieri della locale caserma per denunciare l’estorsione.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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