L’AQUILA – “A seguito dell’evento sismico del 6 aprile 2009, nella provincia di L’Aquila, le aziende hanno fatto ricorso ad ammortizzatori sociali di natura ordinaria, ad eccezione della cassa in deroga per le aziende che non avevano la possibilita’ di utilizzare lo strumento della Cassa Integrazione.
Tale situazione, che non ha previsto strumenti straordinari, ha creato un’ulteriore difficoltà al tessuto produttivo della nostra provincia. Infatti, quando la crisi mondiale, gia’ preesistente, si e’ intensificata nell’ottobre del 2009, le aziende della provincia aquilana avevano gia’ consumato parte degli strumenti ordinari e hanno dovuto attingere a strumenti straordinari”.
E’ quanto si legge in una lettera che Cgil, Cisl ed Uil e Confindustria dell’Aquila, hanno inviato nei giorni scorsi al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maurizio Sacconi, al direttore generale dell’Inps, Mauro Nori e a tutti i gruppi parlamentari della Camera dei Deputati.
“Questa condizione – prosegue la lettera – ha creato un serio svantaggio rispetto alle altre aziende del territorio nazionale che hanno potuto gestire la prima fase della crisi con i soli strumenti ordinari.
Quanto su descritto ha contribuito a peggiorare uno stato di crisi del sistema industriale della nostra provincia che aveva gia’ subito seri processi di ristrutturazione e procedure concorsuali che hanno visto la fuoriuscita di molti lavoratori.
In molti casi è stato possibile raggiungere accordi che hanno previsto l’utilizzo dei processi di mobilità al fine di permettere ai lavoratori di raggiungere i requisiti pensionistici. Alcuni di questi accordi, come ad esempio quello della Finmek, hanno fatto riferimento a leggi che prevedevano l’aggancio alla pensione.
Tali percorsi, che sembravano definiti, attualmente vedono una rivisitazione in peggio delle finestre per l’aggancio alla pensione a seguito dei provvedimenti previsti dal D.L.78/2010 e dal D.L 98/2011. La significativa modifica delle finestre pensionistiche ha messo i suddetti lavoratori in condizione di non percepire alcun trattamento economico in attesa di agganciare realmente la pensione.
Quanto su descritto – si legge ancora nel documento – si inserisce in una situazione che vede la provincia di L’Aquila in controtendenza rispetto all’Italia e all’Abruzzo in merito alla Cassa Integrazione.
Infatti, mentre in Italia e nella regione Abruzzo l’utilizzo della Cassa Integrazione vede un calo rispettivamente del 20% e del 7%, la Provincia di L’Aquila segna un aumento dello strumento di circa il 16% con un’impennata della cassa integrazione straordinaria e una diminuzione delle ore di Cassa Ordinaria in quanto gia’ esaurita.
Questa situazione comporterebbe un ulteriore peggioramento del tessuto economico della Provincia di L’Aquila anche a seguito delle suddette modifiche alle norme pensionistiche.
Per questi motivi e’ opportuno prevedere che nella deroga alle nuove finestre rientrino tutti i lavoratori della Provincia di L’Aquila oggetto di processi di mobilita’ definiti per accordo sindacale.
Con l’occasione, facciamo presente che tutte le forze sociali e produttive del territorio, a seguito del dramma del sisma del 6 aprile 2009, che ha determinato un ulteriore pesante aggravamento dell’economia, hanno da diversi mesi chiesto alla regione Abruzzo e al Governo nazionale interventi mirati e straordinari a sostegno del tessuto economico con l’obiettivo di determinare le condizioni per una ripresa delle attivita’ economiche e produttive.
Per questi motivi e’ urgente l’istituzione di un tavolo governativo per definire gli strumenti da mettere a disposizione del nostro territorio”