L’AQUILA – Torna in Abruzzo, nei borghi storici dell’Aquilano, a contatto con la storia e la natura abruzzesi, il Festival internazionale di Musica “Pietre che Cantano”, con una dodicesima edizione che presenta anche quest’anno un programma di grande spessore artistico e musicale, per far parlare e ricordare con la musica i luoghi d’arte dell’Aquila, di Ocre, Bominaco, insieme a Fontecchio e Tione degli Abruzzi, dove il festival approda per la prima volta.

Nove concerti, un’opera lirica, una Passione duecentesca, una intera sezione dedicata ai giovani musicisti, con workshop e concerti, due incontri di approfondimento, uno dedicato al rapporto tra musicisti e storia della cultura, l’altro dedicato alla ricerca filologica e musicale del Medioevo abruzzese, un happening musicale e astronomico in alta quota sul Sirente, e, per finire, un Convegno sull’iniziativa Missing/Disperso, lanciata lo scorso anno dal Festival, riflessione collettiva sul rapporto tra patrimonio artistico e qualita’ della vita, con particolare riferimento ai temi del recupero e della ricostruzione post-sisma.

“Musica, Arte e Natura, ma anche culto della Tradizione e slancio progettuale della Ricerca e della Innovazione sono i temi del cartellone degli appuntamenti della XII edizione di Pietre che cantano – precisa il Direttore Artistico del Festival Luisa Prayer – presentati nei piu’ pregiati luoghi d’arte e ambienti naturalistici dell’ampio territorio aquilano coinvolto, a partire dalla Citta’, con lo scenario proto-rinascimentale offerto dal Chiostro di S. Domenico, riaperto lo scorso anno proprio con un concerto del nostro festival, e poi nei borghi storici montani, il Monastero di S. Spirito a Ocre, il complesso monumentale di Bominaco, la Collegiata di S. Maria del Ponte di Tione degli Abruzzi, il Convento di S. Francesco a Fontecchio e le Pagliare di Tione e Fontecchio sul Sirente.”

“La XII edizione del Festival, tutta ambientata nel territorio aquilano che fu teatro del terremoto del 2009 – prosegue Prayer – rilancia la sua proposta 2011 con un programma ambizioso, che pone in evidenza la vivace e complessa identità di un territorio, rappresentata attraverso la narrazione della sua Storia e della sua Arte plurisecolari da una parte, e dall’altra dalla attualita’ della sua produzione culturale, testimoniata dalla vivacita’ degli studi, dagli esiti innovativi della ricerca che qui coniuga Arte e Scienza in modo originale, dalle valorizzazione delle giovani forze artistiche”. Prosegue Luisa Prayer a proposito del Festival e della sua missione culturale inserita nel territorio aquilano: “Abbiamo voluto dare, con questo programma, il nostro contributo alla riflessione collettiva su come ripartire, riprendere la strada dello sviluppo. Nel territorio disgregato dal sisma la cultura e’ oggi fondamentale collante di una societa’ che necessita di stimoli e affermazioni positive di se’ per rimanere coesa e per dare ai giovani prospettive consapevoli di realizzazione del proprio futuro, agli anziani certezza che venga coltivata una memoria delle cose, alla società in generale attestazione di un valore intrinseco riconosciuto del proprio contesto. Ritrovare le radici per ripensare un futuro coerente con la propria storia, con la propria identita”.

Una speciale inaugurazione in due serate, all’Aquila e a Ocre, apre l’edizione 2011 del Festival, rendendo omaggio ai due luoghi simbolo della sua storia: si tratta del Chiostro di San Domenico all’Aquila, riaperto al pubblico lo scorso proprio grazie ai concerti del festival, e del Monastero di Santo Spirito a Ocre, sede principale dei concerti fin dalla prima edizione del 2000. Il primo appuntamento, che, riferendosi ad una celebre definizione di Tchaikovsy, ha per titolo “L’ensemble impossibile”, è in programma lunedi’ 1 agosto alle ore 20.00 e vede il debutto a Pietre che Cantano di una giovanissima e affascinante star del concertismo internazionale, la violinista inglese Nicola Benedetti , affermata interprete che spazia nei generi più diversi e che mette la sua notorieta’ anche a servizio di importanti azioni umanitarie.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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