L’AQUILA – Stavolta hanno ragione i cespugli. Ragione da vendere. Fare le primarie per trovare un candidato sindaco, per il Pdl equivarrebbe a un mezzo suicidio. Lasciamo perdere ciò che avverrà a livello nazionale dove pesano i medesimi dubbi, anche se nomi da spendere ce ne sono anche troppi.

All’Aquila e provincia (ma soprattutto all’Aquila) la situazione è quella che è. Il partito ha le sue brave difficoltà. I nomi che può gettare nella mischia non sono molti e soprattutto non sono una novità. Si tratta di persone note alla politica aquilana, nomi datati, persone che hanno mutato spesso casacca, abili nei giri di valzer e nei cambi di marcia.

Mandarle in pista ancora una volta, significherebbe condizionare negativamente l’elettorato giovane, quello che vuole cambiare, rottamare e cambiare, che non si riconosce nell’attuale dirigenza del partito e che è pronto a disertare l’agone elettorale se le cose dovessero riproporre i soliti volti.

Puntare sulle primarie, come vuole, se non sbaglio, anche il segretario provinciale, non avrebbe un gran significato, e soprattutto non porterebbe a risultati apprezzabili. Significherebbe scimmiottare il Partito democratico che almeno nomi da spendere, ne ha.

Anche questi datati, ma ne ha. Vorrebbe dire, soprattutto, rompere il fronte a destra dello schieramento politico cittadino. Favorire il distacco dei cespugli che hanno già individuato l’uomo su cui puntare, Giorgio De Matteis, un nome che dovrebbe ispirare una diversa convergenza.

Ed invece il Pdl che ti fa? Sì inventa una cosa che non è nelle sue corde, che potrebbe , è vero, diventarlo, ma non nel giro di ventiquattr’ore. Si dirà che il Pd ha deciso di farlo dall’oggi al domani e che tutto sommato non gli è andata male. Vero. Verissimo. Ma a sinistra troviamo nomi spendibili, specie a livello locale.

Altrettanto non può dirsi del centrodestra che sta costruendo adesso una classe dirigente propria e soprattutto nuova. Per questo hanno ragione i cespugli. Essere piccolo non vuol dire per forza avere torto per via dei numeri. Anzi, certe valutazioni si fanno meglio quando si è di meno. E allora? Il Pdl ha una sola strada da percorrere per tornare a Palazzo Margherita: costruire un’alleanza di centrodestra, cosa possibile, e puntare su un nome spendibile che già c’è. Poi ognuno è libero di fare le proprie scelte. Ma si sa che cosa succede in certi casi: Dio fa impazzire chi vuole perdere.

 

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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