L’AQUILA – Di fronte alla crisi, l’Unione europea deve dare una ‘spinta’ anche alle regioni ‘intermedie’, cioé quelle che non beneficiano più dei contribuiti previsti per le aree di convergenza (quelle in ritardo economico dell’Ue), ma neppure degli aiuti per l’obiettivo competitività. Il loro Pil pro capite si colloca infatti fra il 75% e il 90% della media Ue. E’ questa la proposta sostenuta oggi a Bruxelles dal presidente della conferenza delle assemblee legislative regionali europee e del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano (Pdl), nel corso del mini-vertice annuale svoltosi oggi tra il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, ce i rappresentanti delle regioni ed enti locali europei, alla vigilia del Consiglio Ue di fine giugno. “La maggior parte delle regioni italiane dovrebbero rientrare in questa fascia – spiega Pagano – perché non hanno una situazione economica tale da vivere con serenità il periodo di crisi, ma non vengono nemmeno aiutate come quelle più in difficoltà “. Quindi, per Pagano, “nella futura programmazione dei fondi strutturali si ritiene che debbano essere riconosciute anche queste realtà, una posizione già sposata in una risoluzione dal Parlamento europeo”. Altro capitolo è quello della crisi del Mediterraneo. “Bisogna parlare di una frontiera comune europea – ha detto Pagano – e rivedere il trattato di Schengen, perché tutta l’Unione europea si faccia carico dei flussi migratori, nell’ambito di una più ampia strategia di dialogo”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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