L’AQUILA – “Domenica andrò a votare e lo farò per il Sì”. E’ quanto afferma il consigliere Regionale Di Pangrazio in vista delle consultazioni referendarie del 12 e 13 giugno. “I quattro quesiti si rivolgono a tematiche di fondamentale importanza, che non possono essere affidati all’ideologia e agli interessi dell’attuale Governo”.

“Sì per l’acqua pubblica, perché essa non venga lasciata in balìa delle logiche di “mercato” e dei “mercanti”. Trasformare di fatto l’acqua in merce significa sottometterla alle priorità del profitto, un profitto che è per sua natura rivolto esclusivamente al privato, senza tener conto invece delle necessità del pubblico, della collettività”.

“Un Sì per lo stop alle centrali nucleari. Si pone spesso al centro del dibattito la necessità di approvvigionamento energetico senza però accennare alla necessità di tutelare la salute del territorio e dei cittadini. Ancora una volta si oppone una logica del mero consumo a quella della sostenibilità e della tutela della salute pubblica. Se è vero che occorre pianificare con serietà un programma energetico, è altrettanto vero che non è possibile farlo se non si pone come principio assoluto la tutela dell’ambiente e dei cittadini. Se dovessimo partire da questo imprescindibile principio non è possibile, alla luce della catastrofe giapponese, accogliere come vere le affermazioni di chi dice che il nucleare è sicuro. Una politica energetica che non considera minimamente le conseguenze possibili, i disastri di Chernobyl e Fukushima ne sono un esempio, e il fondamentale problema delle scorie, è solo politica dei profitti privati e dunque un vero e proprio ossimoro per chi crede, invece, che le scelte della politica debbano orientarsi esclusivamente verso il bene della comunità.
Vorrei poi sottolineare che pochi mesi fa il Consiglio regionale, a maggioranza, ha respinto una mozione dell’opposizione con la quale si chiedeva al Presidente Chiodi di prendere una posizione di aperta contrarietà al nucleare, sull’esempio di altri governatori. Dunque un Sì che vale doppio: contro il nucleare e soprattutto contro il nucleare in Abruzzo.

Un Sì contro il legittimo impedimento. Si continua a confondere garantismo con impunità, e si continua a confondere il consenso con l’onnipotenza. Non esiste libertà senza limiti normativi. Il nostro Premier ha spesso interpretato il proprio ruolo in termini di privilegio personale, di privilegio supposto, che lo ha spesso portato ad ergersi al di sopra di qualunque forma di legge. La giustizia non può piegarsi ai voleri e ai bisogni del singolo perché così andrebbe a minare il principio costituzionale dell’uguaglianza.

I referendum di domenica e lunedì rappresentano allora una straordinaria occasione per ribadire il primato del bene comune sull’interesse privato, ed è un occasione soprattutto per il cittadino di prendere parte attivamente alle decisioni che lo riguardano”.

 

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