L’AQUILA – Restano in carcere cinque dei sei presunti responsabili di una maxirissa tra romeni e macedoni scoppiata quattro giorni fa in un bar di Pizzoli (L’Aquila).

Lo ha deciso stamane il Gip del Tribunale dell’aquila, al termine dell’udienza di convalida dell’arresto del gruppetto, facente parte di due diverse etnie: macedoni e romeni. Solo per un romeno, il giudice ha disposto gli arresti domiciliari.

L’uomo, e’ ancora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale dell’Aquila, dopo essere stato raggiunto nel basso ventre da un fendente. L’aggressione, finita appunto a coltellate, era dovuta al fatto che alcuni tra i corrissanti erano ubriachi e gli stessi carabinieri non hanno ancora individuato con precisione la scintilla che ha prodotto le botte da orbi.

Secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, un romeno e un macedone hanno inizialmente iniziato a insultarsi e poi sono passati alle mani coinvolgendo gli altri. La zuffa, condita anche da qualche coltellata, ha portato alla incriminazione di tutti i giovani coinvolti per il reato di rissa aggravata. Ma solo per tre di loro (i macedoni) e’ stata aggiunto il reato di tentato omicidio. I sei arrestati sono persone che lavorano a Pizzoli nel settore edile per la ricostruzione. Il ferito ricoverato in ospedale resta piantonato mentre gli altri cinque detenuti, sono ristretti nel carcere di Avezzano.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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