L’AQUILA – Scrive Enrico Verini, consigliere comunale Fli. “ Sto ricevendo, in questi giorni, diverse segnalazioni in merito a autentici soprusi da parte dell’Enel Gas che, in spregio a ogni normativa e al buon senso, invia bollette agli utenti proprietari di case inagibili, per consumi relativi a periodi post terremoto in cui, le stesse abitazioni sono rimaste ovviamente disabitate.

Ma ancora, oltre al danno la beffa in quanto gli addebiti, nell’ordine delle migliaia di euro, anziché essere eventualmente riscossi con la rateizzazione di 24 rate prevista obbligatoriamente (salvo diverse esplicite indicazioni da parte degli utenti) dal decreto 185 del 2009 sulle agevolazioni fiscali per territori colpiti da eventi sismici, sono stati addebitati direttamente sui conti correnti dei malcapitati cittadini, senza preavviso e dopo che sulle bollette, veniva chiaramente specificata la seguente  dicitura: L’importo non sarà addebitato sul conto corrente. Legga il messaggio previsto nella sezione “Comunicazioni relative alla sua fornitura“.

Ora mi chiedo come sia possibile tale comportamento che, anche se ci saranno misure riparative, in ogni caso ha creato e sta creando ulteriori disagi in chi, da terremotato, già ne vive in abbondanza; gli addebiti dai conti correnti, per esempio, non sempre sono coperti da effettive disponibilità e, anche quando lo sono, tolgono senza preavviso e silentemente, risorse che magari gli stessi cittadini avevano in animo da destinare ad altri scopi, e così ci si accorge solo al  momento del pagamento, di non avere più la cifra che pensava di possedere sul proprio conto;

Il fenomeno è molto  diffuso e non riguarda pochi utenti; l’ennesima dimostrazione di come, in questo terremoto, la popolazione venga troppo spesso abbandonata a se stessa.

Ai dirigenti dell’Enel chiedo conto di questo inqualificabile comportamento; mi chiedo se all’interno di questa società esista il principio della meritocrazia dei suoi dirigenti; se qualcuno, responsabile di questo pessimo comportamento, sia stato richiamato, sanzionato oppure se l’ennesima sofferenza ai terremotati, sarà trattata come una semplice svista.

Ponga immediato riparo l’Enel e restituisca immediatamente, pagandone gli interessi legali, le cifre sottratte ai cittadini; si organizzi meglio per il futuro, affinché possa agire nel rispetto delle norme e delle leggi.

Per quel che mi riguarda, oltre a questa denuncia pubblica, segnalerò il caso alle associazioni dei consumatori , affinché valutino eventuali ulteriori misure sanzionatorie e risarcitorie, per i danni arrecati alla popolazione.

Roberto Tinari chiede ai progettisti di elaborare una guida ad uso dei cittadini per la ricostruzione pesante

“Credo sia venuto il momento, per gli ordini professionali dei progettisti, di elaborare una guida, un vademecum per mettere in condizione le migliaia e migliaia dei cittadini, che sono interessati alla ricostruzione pesante, di conoscere quale siano i percorsi e soprattutto i tempi per riavere la loro casa.

Ricevo infatti numerose segnalazioni da parte di persone che si lamentano perché il progettista da loro incaricato non presenta il progetto e perché ricevono delle risposte evasive.

Mi rendono perfettamente conto che la giunga di leggi, leggine, ordinanze, decreti, direttive e altre norme sull’argomento creando problemi a non finire in primis agli stessi professionisti, nell’assolvere il mandato loro conferito dai clienti. Ed è certamente questa la situazione più critica, che rallenta la ricostruzione ed è alla base delle poche centinaia di progetti finora presentati, a fronte dei quasi 10.000 che dovrebbero arrivare.

Ma è necessario che anche gli ingegneri, gli architetti e i geometri, oltre alle istituzioni competenti, si assumano la responsabilità di avere un rapporto trasparente con gli aquilani.

Il disagio è fortissimo e, a oltre due anni dal terremoto, non solo non scende, ma cresce esponenzialmente. L’ansia per la mancanza di certezze circa la riacquisizione della propria casa pervade migliaia e migliaia di proprietari. Gli ordini professionali se ne facciano carico, sollecitino i loro iscritti a presentare i progetti e le richieste di contributo e soprattutto mettano per iscritto, in una guida, quali sono gli iter che farà la pratica e in quanto tempo gli aquilani potranno riavere il luogo in cui vivevano prima del 6 aprile di due anni fa.

Sarebbe un modo importante per restituire quella fiducia che i nostri concittadini stanno definitivamente perdendo nei confronti di tutto e di tutti”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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